“Il referendum è truccato, abbiamo le prove”: italiani dovete avere gli occhi ben aperti | Non avete idea di cos’è successo

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Votazioni e trucchi (pexels) - www.circuitolavoro.it

Cosa si nasconde dietro il referendum storico: ormai sono manomissioni diventate pubbliche, ed è importante farci informazione 

La Festa della Repubblica sta arrivando. Il 2 giugno gli italiani festeggiano, e per questo anche sul calendario è data segnata di rosso.

Il ponte del 2 giugno vedrà però il paese in pieno fermento: sono arrivate le temperature estive per la maggior parte d’Italia e sicuramente si approfitterà del bel tempo per un po’ di mare o una gita fuori porta.

Il 2 giugno 1946, però, è un giorno che storicamente va ricordato, a prescindere dalle vacanze e dai giorni di festa. Se si festeggia, infatti, è perché l’Italia affrontò un momento importantissimo per la sua storia: il referendum istituzionale.

Quando si parla di referendum, però, vengono fuori anche scandali: la storia insegna, non è una novità. È per questo che è importante ricordare, per evitare che la storia si ripeta ancora.

Referendum truccati: la storia insegna

Ritornando indietro al ’46, il referendum istituzionale venne proposto per permettere agli italiani di fare la scelta tra monarchia e repubblica. Con una partecipazione altissima degli aventi diritto, che è arrivata all’89%, la repubblica prevalse con il 54,3% dei voti. Tuttavia, sin dall’inizio emersero sospetti di irregolarità, alimentati da un clima politico teso e da una Nazione ormai divisa.

Il 5 febbraio 1990 la trasmissione televisiva Mixer mandò in onda un servizio che confessava delle manomissioni sulle schede. In particolar modo, come riporta anche Wired, la storia narra che uno dei protagonisti del referendum dichiarò in tv che durante lo spoglio del ’46 alcune schede per la monarchia vennero scambiate con voti repubblicani, per evitare la guerra civile.

Scatola votazioni spoglio
Votazioni e referendum, la storia insegna (pixabay) – www.circuitolavoro.it

Mixer, la tv e l’esperimento sull’opinione pubblica

A far diventare il programma storia fu il fatto che il conduttore Minoli rivelò subito dopo il servizio che si trattò di una vera e propria messinscena ideata per far comprendere come l’informazione televisiva possa influenzare l’opinione pubblica. L’esperimento ricorda quello della casa editrice Tlon, del 2025, con il saggio “Ipnocrazia” per il quale ha ideato un vero e proprio filosofo inesistente, come esperimento sociale. Esperimenti di questo genere hanno sempre generato commenti negativi da parte del pubblico che si sente deriso dal ruolo dei media, ma è importante più che mai ricordare che il media deve anche ‘svegliare’ le menti.

Il referendum si svolse in modo regolare, e il complottismo generato intorno alla questione venne così spento. A prescindere dal fatto che fosse in dubbio il senso pedagogico dello scoop, questo portò maggiori approfondimenti sulla questione da parte di studiosi e ricercatori, che confermarono non ci fu mai una vera e propria manomissione, ma non è neanche difficile immaginare che così come accade per le elezioni, anche per i referendum potrebbero esserci stati ‘piaceri’ politici.