IMU abolita, “Dimmi che lavoro fai e ti dirò come non pagarla più”: non cacciate più un euro se lavorate qui

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IMU - Fonte Pexels - Circuitolavoro.it

Se svolgi questo lavoro sei esente dal pagamento dell’IMU, non ti spetta pagare nemmeno un euro. Ecco tutti i dettagli

Le imposte in Italia continuano a rappresentare un problema per la maggior parte dei cittadini. La pressione fiscale elevata, alimenta un malcontento costante verso tale adempimento.

Tra tutte però, una che da tempo genera maggiormente malumore è proprio l’IMU, l’Imposta Municipale Unica.

Si tratta di una applicata sugli immobili di proprietà, che colpisce i possessori di seconde case, immobili di lusso e fabbricati diversi dall’abitazione principale.

In passato chiamata ICI, l’IMU è stata introdotta nel 2011 diventando nel tempo il simbolo dell’“accanimento fiscale” sulla casa, considerata dagli italiani un bene primario, oggi più che mai,  frutto di anni di sacrifici.

Se rientri in questa categoria puoi dire addio all’IMU

Il punto più contestato dai contribuenti, circa l’imposta applicata sugli immobili, riguarda proprio il fatto che sia ingiusto tassare un bene già acquistato e spesso già gravato da un mutuo e quindi appare come una doppia imposizione. Nonostante l’abolizione dell’IMU sulla prima casa  il malcontento non si è placato. Ad aggravare la situazione poi, ci sarebbero altre tasse come il canone RAI (che molti considerano una tassa impropria) o le accise sui carburanti.

Chi possiede una seconda abitazione magari ricevuta in eredità o situata in un piccolo paese si ritrova comunque a pagare importi considerevoli, anche se l’immobile è inutilizzato o sfitto. Tuttavia, per specifiche categorie è possibile non pagare l’IMU. A stabilirlo è proprio la legge. Scopriamo a chi spetta e tutti i dettagli nei prossimi paragrafi.

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L‘esenzione IMU, ecco a chi si rivolge

La normativa prevede che l’IMU non si applica ai fabbricati rurali, a prescindere dalla qualifica del proprietario come coltivatore diretto o imprenditore agricolo. Alla luce delle regole previste dal Decreto Legge del 30 Dicembre 1993 n. 557 e dalla Legge di Bilancio 2020, in vigore anche nel 2025 i fabbricati rurali per cui spetta l’esenzione IMU sono i seguenti: gli immobili catalogati nelle categorie A/6 (abitazione del coltivatore o del lavoratore) e D/10 (fabbricato strumentale all’attività agricola); gli immobili di qualsiasi categoria, ma con la dicitura “requisiti di ruralità accertati” sulla visura catastale. Come confermato anche dall’Ordinanza n. 32300 del 13 Dicembre 2024 della Cassazione. A completare il quadro, ricordiamo che anche alcuni terreni agricoli sono esenti dall’IMU in base alla legge, specie se si trovano in un Comune montano.

Questa agevolazione spetta ai proprietari di fabbricati rurali che rientrano nelle categorie indicate. Non dipende dalla qualifica del proprietario. Cioè, non è necessario essere coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale per usufruirne, come chiarito dalla Risoluzione MEF n. 4 del 2023. Tuttavia, alcuni Comuni contestano l’esenzione e richiedono impropriamente il pagamento dell’IMU basandosi su criteri non previsti dalla legge.