INPS, “5 anni di reclusione e 6.000 euro di multa a chi ha ricevuto indennità di malattia”: se rientrate in questo caso vi sta venendo a cercare

anziana disperata

Attenzione ai controlli INPS (pexels) - www.circuitolavoro.it

Attenzione a frodare l’INPS, fino a 5 anni di reclusione se non si aggiornano nel modo corretto i dati, tutto quello che c’è da sapere  

L’INPS ha ufficialmente dichiarato guerra a tutti coloro che cercano di frodare l’ente acquisendo delle prestazioni che in realtà non spetterebbero.

I controlli intensificati e le verifiche incrociate sui dati presenti nei database, hanno permesso all’INPS di scovare di mese in mese tutti gli italiani che fanno speculazione.

Oggi, chi ha percepito indebitamente sussidi, pensioni o indennità di malattia rischia conseguenze molto severe.

Di anno in anno lo Stato si trovava vuoti di milioni e milioni di euro,  da quest’anno diminuiranno nettamente con i controlli serrati dopo un rincaro delle operazioni di screening dati.

Le prestazioni INPS sotto la lente d’ingrandimento

Tra le prestazioni che l’INPS tiene più sott’occhio, la NASpI, o più semplicemente chiamata disoccupazione, l’indennità di malattia, la maternità, la Legge 104 per le invalidità gravi e le pensioni di invalidità e di reversibilità.

Insomma, tutte quelle indennità che vengono erogate dall’INPS mese per mese per aiutare i contribuenti in caso di situazioni gravi. Per ricevere denaro mensilmente si devono rispettare i requisiti e chi fa orecchie da mercante nell’aggiornamento dei dati, ad oggi è molto più sanzionabile rispetto a un tempo.

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Come comportarsi in caso di controlli INPS (Pexels) – www.circuitolavoro.it

I due livelli di gravità per le indennità illecite

In particolar modo, vengono tenuti sott’occhio le variazioni in termini di salute e di entrate economiche nel nucleo familiare. L’INPS ha anche predisposto un sistema sanzionatorio a due livelli, che varia a seconda della gravità della violazione commessa.

Nel primo livello si parla di restituzione delle somme, oppure in aggiunta anche una sanzione economica fino a 6mila euro. Nel secondo livello, invece, si parla di dolo e frode, di spontanea volontà, in questo caso si procede con il reato penale per documentazione contraffatta, con reclusione da 1 a 5 anni per truffa aggravata ai danni dello Stato (art. 640 bis c.p.). Ma quindi come ci si deve comportare nel caso in cui ci si accorgesse di ritrovarsi in difetto?

Chi dovesse ricevere un avviso di accertamento, può rispondere alla comunicazione, eventualmente chiedendo il supporto di un CAF o di un legale. Non serve farsi prendere dal panico, perché nella maggior parte dei casi se si dimostra l’assenza di dolo, è possibile regolarizzare la posizione evitando conseguenze penali. Il problema sorge solo se si è compiuta truffa in modo volontario.