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Irpef agricola 2024: tutte le novità della tassazione

In questo articolo, esamineremo l’impatto della modifica fiscale e le implicazioni per il settore agricolo.

Cosa comporta la reintroduzione dell’Irpef agricola?

La Legge di Bilancio per il 2024 reintroduce l’Irpef per tutti gli agricoltori e al tempo stesso impone anche ai giovani agricoltori di versare i contributi previdenziali, perché i due regimi di esenzione fiscale e previdenziale non sono stati prorogati.

Torna quindi la tassazione ordinaria e dall’anno d’imposta 2024 (nella dichiarazione dei redditi 2025) tornano ad applicarsi le regole ordinarie.

Impatto sui coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali

I coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali dovranno dunque dichiarare i redditi dominicali e agrari in base alle risultanze catastali e assoggettarli a rivalutazione, pari all’80% per il reddito dominicale ed al 70% per il reddito agrario.

I redditi così rivalutati sono poi soggetti ad una seconda rivalutazione del 30%, valida solo per i meri proprietari terrieri e per gli agricoltori che non rientrano nelle categorie esenti: i soggetti in possesso della qualifica di coltivatore diretto e di imprenditori agricoli professionali.

Rivalutazione dei redditi fondiari

La rivalutazione dei redditi fondiari non trova applicazione per i periodi d’imposta durante i quali i terreni sono concessi in affitto per usi agricoli, con contratti di durata superiore a cinque anni, a soggetti che non hanno ancora compiuto quaranta anni e sono in possesso della qualifica di coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale.

Esenzioni per terreni affittati e giovani imprenditori

Nel caso di terreni non affittati, l’IMU sostituisce l’IRPEF e le relative addizionali sul reddito dominicale, mentre il reddito agrario è assoggettato alle imposte sui redditi. Per i terreni affittati sono dovute sia l’IMU sia l’IRPEF. 

Per quanto riguarda i giovani imprenditori, la rivalutazione dell’80% e del 70% non si applica nel caso di terreni concessi in affitto per usi agricoli a coloro che non hanno ancora compiuto i 40 anni, e che sono in possesso della qualifica di coltivatore diretto (CD) o imprenditore agricolo professionale (IAP), anche se esercitano l’attività in forma societaria. 

Implicazioni finanziarie per gli agricoltori

Le implicazioni finanziarie per gli agricoltori con l’Irpef agricola 2024 sono molteplici e dipendono da diversi fattori, tra cui:

  • il regime fiscale: coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali perderanno l’esenzione Irpef sui redditi dominicali e agrari; i redditi dei terreni saranno assoggettati alle imposte sui redditi, con un’aliquota che varia in base al loro scaglione di riferimento. Tuttavia, beneficeranno di una rivalutazione dei redditi fondiari ridotta (solo 80% e 70% per i redditi dominicali e agrari, senza l’ulteriore 30%). Altri proprietari di terreni subiranno la rivalutazione completa dei redditi fondiari (80% + 70% + 30%) e pagheranno l’Irpef sui redditi dominicali e agrari, oltre all’IMU
  • effetto sostitutivo IMU/IRPEF: per i terreni non locati, il reddito dominicale rivalutato sostituisce l’IMU, con esonero dall’Irpef e dalle addizionali. Questo può essere un vantaggio per alcuni proprietari di terreni, in particolare quelli con terreni in zone con aliquote IMU elevate
  • aumento del carico fiscale: in generale, la rivalutazione dei redditi fondiari comporterà un aumento del carico fiscale per la maggior parte degli agricoltori. L’impatto preciso dipenderà da vari fattori, tra cui la superficie dei terreni posseduti, la loro categoria catastale, l’ubicazione, il regime di conduzione e l’aliquota IRPEF applicata.

Consigli per gli agricoltori

Nonostante le difficoltà, il Governo ha previsto alcune misure di sostegno per gli agricoltori, di cui poter usufruire per alleviare il carico fiscale. 

Tra queste ci sono: il credito d’imposta per l’acquisto di carburante agricolo; il contributo per l’acquisto di nuovi macchinari agricoli; il PSR (Piano di Sviluppo Rurale) con finanziamenti per la diversificazione delle colture, l’innovazione e la competitività delle aziende agricole.

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