In Italia si apre una nuova era per le ispezioni nei luoghi di lavoro grazie al decreto legislativo n. 103/2024, entrato in vigore il 2 agosto. Questo provvedimento pone le basi per una semplificazione dei controlli sulle attività economiche, inserendo nuovi criteri quali la trasparenza, l’efficacia e la proporzionalità delle azioni ispettive.
Il decreto legislativo, attuativo della legge annuale per il mercato e la concorrenza, sottolinea il principio del “minimo sacrificio organizzativo per il soggetto controllato“. Questo orientamento intende minimizzare le complicazioni per le imprese in fase di controllo, su un territorio dove circa tre aziende su quattro mostrano irregolarità al momento dell’ispezione.
Ecco le principali novità introdotte dal decreto:
Nonostante l’intento dichiarato di semplificazione e riduzione dei carichi burocratici per le imprese, il provvedimento ha sollevato perplessità. Critici e ispettori sottolineano come l’obbligo di preavviso potrebbe vanificare l’effetto deterrente dei controlli, elemento cruciale in un sistema che vede un’alta percentuale di irregolarità.
Il decreto introduce anche un sistema di gestione del rischio su base volontaria, mirato ad ambiti quali la sicurezza e l’igiene sul lavoro. Le aziende che ottengono la certificazione di “rischio basso”, su base volontaria e probabilmente a pagamento, godranno di minori controlli.
Il decreto legislativo n. 103/2024 segna un notevole cambiamento nell’approccio alle ispezioni nei luoghi di lavoro. Tuttavia, le sue reali implicazioni saranno visibili solo con l’applicazione pratica. Da una parte, si apre a una possibile riduzione della burocrazia e a un clima di maggior fiducia, dall’altra, permane il timore che l’efficacia dei controlli possa risentirne, soprattutto considerato il crescente numero di infortuni mortali sul lavoro.
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