L’evoluzione dello smart working segna un passo significativo verso una nuova era lavorativa, arricchita ulteriormente dalla sinergia con l’intelligenza artificiale (IA). Un recente studio condotto da Doxa, con il supporto del Politecnico di Milano, illumina le prospettive di questo approccio flessibile al lavoro, evidenziando benefici tangibili e la potenziale integrazione con soluzioni IA.
Il lavoro agile non è solo una modalità emergenziale, ma un vero e proprio stile di vita lavorativo che può migliorare significativamente la qualità della vita dei dipendenti. Il report Doxa-Polimi rivela che lavorare da remoto può ridurre lo stress e il rischio di burnout, aumentando al contempo produttività ed efficienza.
Lo smart working rappresenta una vera e propria trasformazione antropologica del lavoro, promuovendo un migliore equilibrio tra vita personale e professionale. Strumenti come Skype e Google Meet, ad esempio, sono diventati essenziali per mantenere la connettività ed efficienza nel lavoro a distanza.
Secondo l’indagine:
L’introduzione dello smart working si traduce in benefici tangibili per le aziende e l’ambiente, riducendo i costi operativi e contribuendo alla riduzione dell’impronta di carbonio grazie a minori spostamenti. Inoltre, facilita l’integrazione lavorativa per le nuove generazioni, particolarmente incline a cercare flessibilità e autonomia nel lavoro.
L’IA si posiziona come un formidabile alleato nello smart working, offrendo soluzioni che spaziano dal miglioramento delle videoconferenze con trascrizioni in tempo reale, alla gestione più efficiente delle email e all’automazione di compiti ripetitivi, grazie a strumenti come Zapier e Microsoft Power Automate.
Assistenti virtuali come Google Assistant, Siri e Alexa, e piattaforme come Trello o Asana, arricchite dagli algoritmi di IA, ottimizzano l’organizzazione e la pianificazione delle attività, elevando così l’efficacia dello smart working.
In conclusione, l’indagine Doxa-Polimi non solo conferma le tendenze positive già osservate nel mondo dello smart working ma apre anche a nuovi orizzonti di sviluppo grazie al contributo dell’intelligenza artificiale, offrendo una panoramica excitante sul futuro del lavoro remoto.
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