Lavoratori cercasi, “Vi diamo 3 giorni liberi su 7”: offrono solo la settimana corta

ragazza in ufficio

Lavorare meno ore alla settimana (pexels) - www.circuitolavoro.it

Lavorare 4 giorni su 7: la settimana corta continua a interessare aziende e lavoratori, queste in particolare stanno cercando personale 

In Italia si lavora tanto, ma al tempo stesso si guadagna molto poco rispetto al resto d’Europa. I dati Istat hanno segnato un aumento dell’occupazione, dal taglio dell’assistenza del Reddito di Cittadinanza, ma scrutando bene i dati vien fuori che circa 2 milioni di under 34 sono NEET: non lavorano, non studiano e si chiudono nelle loro stanze.

Senza contare tutti quei contratti che vengono conteggiati come ‘occupazione’ e che invece prevedono poco più di 800 euro al mese per un full time.

Persone disperate, che pur di lavorare sono disposte a tutto, e dall’altra parte aziende che fanno leva proprio sulla disperazione di chi cerca lavoro.

In un contesto disarmonico come questo contemporaneo, anche in Italia molte aziende hanno scelto di approcciarsi a metodi lavorativi più all’avanguardia, per migliorare l’umore e il work-life balance del personale.

Le aziende scelgono la settimana corta

Tra le varie sperimentazioni è entrata in gioco negli ultimi anni la settimana corta: lavorare 4 giorni alla settimana per aumentare la produttività, senza tagliare lo stipendio. Non ha funzionato in tutti i contesti, ma nelle società più grandi, dove i dipendenti sono abituati a turni di lavoro alienanti, si è rivelata essere la soluzione giusta.

Secondo gli ultimi dati OCSE, l’Italia figura tra i paesi con i salari più bassi d’Europa, mentre le ore lavorate spesso superano anche di gran lunga le 40 ore settimanali, nonostante a volte non siano presenti da contratto. Se la produttività non vede scatti in avanti rispetto al resto d’Europa, ma al tempo stesso l’Italia è tra i paesi in cui si lavora di più, la causa è il burnout: lavorare troppo significa lavorare male, sotto pressione, e con paghe che abbassano il limite di soddisfazione, tutto ciò causa scarsa produttività. Ma c’è chi ha già voltato pagina.

colleghi che si danno la mano
Lavorare con la settimana corta (pexels) – www.circuitolavoro.it

Addio Italia, all’estero i giovani vengono pagati di più

Ci sono tante aziende in Europa, ma anche in Giappone e in Nuova Zelanda, che aspettano figure formate da tutto il mondo. I laureati italiani sono molto ambiti in quanto preparati, e le posizioni aperte sono le più disparate: se il proprio paese non permette la sopravvivenza, allora tanto vale andare a lavorare molte meno ore all’estero, o con contratti full remote per aziende fuori i confini nazionali.

Le posizioni sono veramente le più disparate e le aziende sono pronte ad offrire carriere con 4 giorni lavorativi a settimana e stipendi molto più alti rispetto a quelli offerti dall’Italia. Mentre la Nazione continua a dibattere su riforme che non arrivano mai, altrove si vive con dignità.