LICENZIAMENTO GIUSTO: questa pratica non è più consentita | Scattano i controlli a tappeto sui lavoratori

Licenziamenti approvati dalla Cassazione (pexels) - www.circuitolavoro.it
Attenzione al comportamento sul luogo di lavoro: questa pratica è stata punita anche dalla Cassazione con il licenziamento immediato
La Cassazione fa luce su un comportamento illegale che spesso viene adottato sul luogo di lavoro, ma che oggi è punito severamente con il licenziamento immediato.
Non si tratta di una questione che si riferisce a un unico settore, perché il problema colpisce sia nel privato che nel pubblico, senza differenze.
Una delle ultime sentenze ha così spiegato che l’abuso non è tollerabile e che, una volta accumulate prove sufficienti a garantire l’avvenuto abuso, il datore di lavoro acquisisce il diritto di licenziamento del dipendente.
Si tratta dei casi specifici, in cui il dipendente approfitta dei suoi permessi di lavoro esclusivi, utilizzandoli a scopi personali e non per l’assistenza a cui è chiamato a rispondere.
Quando un dipendente può essere licenziato senza reintegro
La situazione citata si verifica quando un dipendente acquisisce i permessi perché è caregiver di una persona con disabilità grave legittimata dalla Legge 104. Quest’ultima permette al parente o convivente del portatore di disabilità, di ottenere permessi lavorativi per aiutare a gestire gli impegni dell’invalido.
Si tratta di permessi ai quali il direttore d’azienda non può ribellarsi: la gestione dipende solo ed esclusivamente dagli impegni dell’invalido, non ci sono quindi limiti di orario nell’utilizzo. Tutto questo rientra nella legalità quando i permessi combaciano con le esigenze della persona invalida, al contrario, si passa all’illegalità quando si sfruttano per propri interessi. La Cassazione ha ora chiarito definitivamente la posizione: l’abuso dei permessi giustifica il licenziamento per giusta causa.
Cosa dice la sentenza della Cassazione sui permessi della Legge 104
La Corte di Cassazione ha ribadito che utilizzare i permessi 104 per fini diversi dall’assistenza configura una violazione grave del rapporto di fiducia tra datore di lavoro e dipendente. In questi casi il licenziamento si rivela non sproporzionato bensì legittimo. Nella sentenza si sottolinea anche che i permessi sono uno strumento prezioso di sostegno sociale e non devono trasformarsi in un vantaggio personale illecito.
L’abuso, infatti, oltre a danneggiare il datore di lavoro e l’organizzazione interna, si traduce anche in un vero e proprio danno per la collettività, in quanto sostiene economicamente queste agevolazioni, e per tutti coloro che ne hanno un reale bisogno e che potrebbero venire penalizzati da un comportamento illecito.
Chi utilizza in modo scorretto i permessi 104 rischia il licenziamento immediato, senza possibilità di reintegro. Così come è stato specificato dalla Cassazione, il dipendente può decidere di utilizzare i permessi quando vuole, anche fuori dall’orario d’ufficio, al tempo stesso, quest’ultimo si deve prendere le responsabilità di poter provare di essere stato con l’invalido per un bisogno reale.