“Licenziatevi, vi paghiamo noi”: l’INPS ha aperto le porte | Italiani dovete approfittarne subto

“Licenziatevi, vi paghiamo noi”: l’INPS ha aperto le porte | Italiani dovete approfittarne subto
INPS (screenshot IG) - circuitolavoro.it
INPS (screenshot IG) – circuitolavoro.it

Altro che Great Resignation, si apre una nuova era di persone pagate dall’INPS: ecco cosa sta accadendo in Italia.

Il mondo del lavoro sta cambiando in modo davvero profondo e in parte anche in meglio.

Grazie alle nuove generazioni che si rendono conto del proprio potere contrattuale e del proprio potenziale, ci avviciniamo a una nuova era.

Allo stesso tempo il Covid ha aperto il lavoro alla possibilità dello smart, che è utile per moltissimi lavoratori.

Eppure ancora a livello di stipendio in Italia siamo messi peggio rispetto a tante altre nazioni europee: ecco perché l’Inps è pronta a coprirci le spalle.

INPS, ecco cosa ti assicura quest’anno: non ti resta che lasciar stare quel lavoro che odi

Ogni giorno il suono della sveglia ti catapulta nel tuo incubo lavorativo? Inizia a pensare alla tua salute mentale, lascia stare il lavoro. Questo si potrebbe fare in un mondo ideale, ma, sfortunatamente, viviamo tutti in un sistema capitalistico che non ha pietà per chi, ritiene, non stia producendo abbastanza. Fortunatamente, lo Stato in alcuni casi è in grado di intervenire con forme anche consistenti di sostegno.

Nello specifico, in casi di licenziamento a intervenire è l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, che tutela le persone disoccupate che non riescono a sostenersi. Sfortunatamente, però, non in tutti i casi l’Inps è pronta a dare un contributo economico. Ci sono precisi requisiti e circostanze nelle quali l’Inps è tenuta a dare un sostegno chiamato Naspi: ecco quali sono, verifica subito se puoi licenziarti (e farla franca).

Disoccupazione (pexels.com) - circuitolavoro.it
Disoccupazione (pexels.com) – circuitolavoro.it

Zero sbatti, campa alle spalle dei contribuenti invece che farti spingere al suicidio in ufficio

La Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI) è una indennità di disoccupazione che viene corrisposta al cittadino dall’Inps. Come è specificato sul sito dell’Inps, la NASpI spetta solamente lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che hanno perduto involontariamente l’occupazione. Ecco che il primo requisito rende già impossibile approfittare di questo contributo, fortunatamente, in modo da evitare le numerose situazioni che si vennero, invece, a creare con l’ormai abolito o trasformato reddito di cittadinanza.

Ci sono alcuni casi in cui le dimissioni del lavoratore, però, sono considerate al pari di un licenziamento. Questo succede quando le dimissioni non siano ricondotte dalla libera scelta del lavoratore: basti pensare a casi di mobbing (difficili, però, da dimostrate) e i casi in cui i lavoratori debbono presentare dimissioni contestualmente alla liquidazione giudiziaria dell’azienda stessa.