Medico di base, ma quale gratuito: da oggi o sborsate 50 euro o vi lascia fuori dal suo studio

medico a braccia conserte

Medico di base a pagamento (pexels)- www.circutolavoro.it

Medico di base a pagamento, attenzione alla novità presente in alcune zone, è bene informarsi prima di recarsi allo studio

In Italia continua a diventare sempre più critica la situazione inerente ai medici di base. La carenza non solo porta disagi tra coloro che svolgono la professione, che non riescono a gestire la mole di pazienti, ma comporta difficoltà anche nella gestione delle patologie più gravi che hanno bisogno di un consulto continuo, e portano le persone a scegliere istituti privati per disperazione.

Il cittadino italiano, però, paga le tasse anche per avere di diritto l’assistenza medica. Arrivare a pagare le visite generiche primarie significa che l’intero sistema è al collasso.

Ci sono pensionati che hanno bisogno di assistenza continua e vivono con pensioni che a mala pena sfiorano i 1000 euro, come potrebbero permettersi di pagare le visite?

Le nuove strutture pubbliche, pensate per rafforzare la sanità territoriale, faticano a trovare personale e questo contribuisce a un rallentamento generale nell’erogazione dei servizi.

Il caso Family Doc a Mestrino: una soluzione privata

In questo contesto complesso, a Mestrino (Padova) è nato Family Doc, un servizio sanitario privato gestito dalla società BMed Me.di.ca Group. Si tratta di un medico di base in forma privata, cioè un medico internista che offre visite a pagamento (circa 50 euro per appuntamento) con tempi di attesa molto ridotti.

La presidente della BMed, Cristina Sinigaglia, ha spiegato ai giornalisti di Mediaset che questo servizio nasce per supportare il pubblico e per dare risposta immediata a chi fatica a trovare un medico di famiglia convenzionato. Tuttavia, l’idea ha sollevato un acceso dibattito tra medici e cittadini.

registro medico
La piaga del medico di base a pagamento (pexels). www.circuitolavoro.it

La privatizzazione della medicina di base e la sanità al collasso

Le principali organizzazioni avvertono che il ruolo del medico di famiglia richiede una conoscenza globale e continuativa del paziente, delle sue condizioni e non solo, anche del contesto familiare, che invece l’istituto non può avere perché a livello oggettivo il prezzo di 50 euro a visita attirerebbe solo un’urgenza disperata, non un controllo continuo.

Inoltre, tutto ciò potrebbe portare via via a una privatizzazione silenziosa: chi potrà permetterselo avrà un accesso molto più rapido alle cure, a discapito di chi ha un’entrata mensile troppo bassa. L’allarme dovrebbe svegliare le coscienze: la privatizzazione della sanità è la vittoria di un’istituzione completamente assente. Stiamo abbandonando il principio di universalità e gratuità dell’assistenza medica, e il tutto in modo graduale, briciola per briciola, per mantenere l’opinione pubblica lontana dalla problematica. Il medico di base non è più un lavoro appetibile perché la mole di lavoro è cresciuta vertiginosamente, e più si taglia sulla sanità, più il problema si acuisce.