Modello 730/2024: cosa fare se l’azienda non anticipa il rimborso Irpef

Scopri le novità del modello 730/2024 e come gestire il rimborso Irpef se la tua azienda non vuole anticiparlo. Tutto quello che devi sapere per evitare conflitti e ritardi.

Il modello 730/2024 introduce importanti novità che possono essere di grande aiuto per quei lavoratori le cui aziende non sono disposte ad anticipare in busta paga l’eventuale rimborso Irpef risultante dalla dichiarazione dei redditi. A differenza degli anni precedenti, nel 2024 è possibile presentare il modello 730 senza indicare un sostituto d’imposta, anche se presente. In questo modo, il rimborso sarà gestito direttamente dall’Agenzia delle Entrate, evitando possibili conflitti con il datore di lavoro.

Con o senza sostituto d’imposta?

Dal 20 maggio 2024, data di apertura per l’invio del modello 730, i contribuenti possono decidere se indicare o meno il proprio datore di lavoro come sostituto d’imposta. Optare per il sostituto d’imposta può risultare vantaggioso per ricevere il rimborso già nella busta paga di luglio. Tuttavia, è fondamentale assicurarsi che l’azienda abbia la disponibilità economica per farlo, onde evitare eventuali scontri o ritardi. In caso contrario, il contribuente può scegliere di non indicare il sostituto e lasciare che l’Agenzia delle Entrate si occupi del rimborso, che sarà accreditato entro dicembre.

Obblighi del datore di lavoro

Se il lavoratore preferisce indicare il datore di lavoro come sostituto d’imposta per ricevere il rimborso Irpef, quest’ultimo è obbligato ad anticipare il rimborso in busta paga. Il datore di lavoro recupererà poi le somme anticipate attraverso la liquidazione del modello F24 nel mese successivo a quello in cui ha effettuato il rimborso. In questo modo, l’azienda recupererà l’importo rimborsato dalle ritenute fiscali dovute per tutti i dipendenti.

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Nel modello F24, il datore di lavoro inserirà dei codici tributo a credito che andranno a ridurre, e potenzialmente ad azzerare, le ritenute Irpef sui compensi del mese successivo a quello in cui è stato anticipato il rimborso. Tuttavia, potrebbe verificarsi una situazione di incapienza, ovvero quando l’ammontare dei rimborsi da riconoscere supera tutte le ritenute Irpef dovute, comprese le addizionali.

Il problema dell’incapienza

In caso di incapienza, il datore di lavoro può corrispondere un rimborso parziale, riconoscendo il residuo nei mesi successivi. Tuttavia, se devono essere riconosciuti più rimborsi a diversi dipendenti, il datore di lavoro incapiente deve distribuire l’anticipo del rimborso in modo proporzionale a tutti i dipendenti aventi diritto.

Nel caso in cui non sia possibile anticipare l’intero rimborso nell’anno di riferimento, le somme residue non vanno perse. Devono essere indicate nella Certificazione Unica dell’anno successivo. In questo caso, il dipendente può:

  • Recuperare il rimborso non ancora effettuato tramite la successiva dichiarazione dei redditi;
  • Richiedere all’Agenzia delle Entrate di procedere con il rimborso.

La richiesta va presentata all’Ufficio locale competente, preferibilmente allegando una dichiarazione del datore di lavoro che confermi l’incapienza e l’importo ancora dovuto. Il dipendente ha 48 mesi di tempo per inoltrare questa richiesta.

Cosa fare se il rimborso non viene pagato?

Salvo il caso di documentata incapienza, il datore di lavoro non può opporsi alla richiesta dei dipendenti di ricevere il rimborso Irpef.

Il dipendente ha diverse opzioni per far valere il proprio diritto, come rivolgersi a un sindacato o a un avvocato. Questi, dopo un tentativo di conciliazione, sapranno come procedere ulteriormente. Tuttavia, questo percorso potrebbe richiedere tempo, con il rischio che il rimborso arrivi più tardi rispetto a quando sarebbe stato pagato direttamente dall’Agenzia delle Entrate in assenza di sostituto d’imposta.

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Pertanto, prima di compilare la dichiarazione dei redditi, è consigliabile verificare la disponibilità dell’azienda ad anticipare il 730. Alla luce della nuova possibilità concessa al contribuente, in caso di rifiuto (sebbene illegittimo) potrebbe essere più conveniente optare per il 730/2024 senza sostituto d’imposta. Per saperne di più, visita la nostra sezione dedicata alle news: clicca qui.

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