“Non mangiate questa spezia, è cancerogena”: eppure gli chef la mettono ovunque | La mangiate tutti i giorni senza saperlo

Spezia (pexels.com) - circuitolavoro.it

Spezie, se non fai attenzione rischi di ingerirne una cancerogena: ormai la mettono dappertutto, occhio a tavola.
Nel corso del tempo gli allarmi alimentari che hanno raggiunto la massa sono stati numerosi.
Ricordiamo il momento di forte polemica verso l’olio di palma, ingrediente che è stato bandito da moltissimi brand.
La consapevolezza verso un’alimentazione corretta e salutare è senza dubbio maggiore rispetto al passato.
Anche per questo ogni giorno ci sono novità in merito: oggi la notizia riguarda proprio le spezie.
Rinuncia a queste spezie e mangia in modo più sereno, non rischiare
Dal cumino al pepe, passando per la paprika e il timo, le spezie sono largamente usate nella cucina italiana, molto più di quanto si possa pensare se non si è addetti ai lavori. A quanto pare, comunque, mettere una o più spezie in un piatto è più rischioso di quanto potessimo pensare. Tutto è nato, infatti, da un chiarimento da parte di una fonte più che autorevole: si tratta di un articolo pubblicato sul sito della fondazione Airc, che si occupa di ricerca sul cancro.
L’articolo è stato pubblicato proprio per fare chiarezza in merito a una paura diffusa. Il tema è proprio quello degli alimenti potenzialmente cancerogeni. Nello specifico, si tratta delle muffe che possono svilupparsi proprio sugli alimenti. Il fatto che la muffa non sia esattamente salutare per l’umanità è piuttosto diffuso. Anzi, talvolta l’allarmismo è persino più alto di quanto dovrebbe essere. Il sito Airc, infatti, chiarisce come non tutte le muffe sono cancerogene. Specifica anche, però, che ci sono dei tipi di muffe particolarmente pericolose che si sviluppano proprio sulle spezie: ecco quali sono e come riconoscerle.
Spezie a gogo, ma se noti questo dettaglio è meglio non mangiarne nessuna
Tra le muffe pericolose dal punto di vista oncologico, le più note sono quelle che si sviluppano da colonie di funghi del genere Aspergillus. Questo tipo di funghi si sviluppano su alimenti quali cereali, sui legumi, su alcuni semi oleosi, sulle granaglie, sulla frutta secca, in alcuni cibi disseccati e…sulle nostre amate spezie.
Queste colonie fungine che portano allo sviluppo di muffe cancerogene si sviluppano quando i cibi in questione siano conservati tra i 25 e i 32 °C, con tassi di umidità dell’ambiente di oltre l’80 per cento. La contaminazione, dunque, si evita grazie a semplici buone pratiche e accortezze che le filiere produttrici sono tenute a mettere in atto per legge.