Pensione, “Ci andate tutti a 64 anni”: giovani potete smettere di preoccuparvi | Arrivata la svolta

papà con figlio sulle spalle

Andare in pensione a 64 anni (pexels) - www.circuitoalvoro.it

Una pensione anticipata a 64 anni: una gran parte della popolazione potrebbe approfittarne, bisogna capire se si rientra nei requisiti 

L’Italia ha bisogno di una riforma pensionistica.

Viene richiesta ormai da anni a gran voce dai cittadini, ma ad ogni legge di bilancio vengono aggiunte piccole modifiche, rimandando il grosso lavoro necessario, per il quale si dovrebbero stanziare somme importanti, che probabilmente l’Italia al momento non riesce a permettersi.

La popolazione invecchia, e se il trend dovesse continuare nei prossimi decenni, i giovani di oggi si troveranno con pensioni minime che e senza una vita dignitosa.

È anche per questo che nelle ultime settimane è saltata fuori una nuova proposta che prevederebbe la possibilità di andare in pensione a 64 anni invece che 67, un anticipo che avrebbe un costo, ma che per tante persone potrebbe essere comunque convenevole.

Età pensionabile anticipata e requisiti contributivi

Secondo la nuova proposta, l’accesso alla pensione a 64 anni non è universale, ma riguarderebbe piuttosto chi ha accumulato almeno 25 anni di contributi. Per i lavoratori con carriere completamente contributive, il requisito minimo di contributi può partire da 20 anni, purché la pensione raggiunga almeno tre volte l’assegno sociale, circa 1.616 euro mensili. Il TFR in questi casi potrebbe diventare una vera e propria leva per la pensione anticipata.

Una sorta di rimpiazzo per andare a coprire eventuali lacune nel reddito pensionistico. Se si potesse trasformare il TFR in una rendita mensile, i lavoratori potrebbero raggiungere prima la soglia minima necessaria per la pensione, senza le penalizzazioni che prevede la riforma in termini di contributo pensionistico. Potrebbe essere una scelta vantaggiosa per coloro che hanno paura di ricevere un assegno troppo basso, ma tra i pro ci sono anche i contro. Nel caso si dovesse scegliere questa scappatoia, il problema sarà che il TFR non sarà più accessibile per altre esigenze personali, quali la malattia ad esempio.

papà che tiene in braccio il figlio
I benefici di una pensione anticipata (pexels) – www.circuitolavoro.it

La proposta del TFR all’INPS

Come riporta il portale brocardi.it, Claudio Durigon ha dichiarato: “Stiamo valutando di proporre che il Tfr fermo all’Inps, delle imprese sopra i 50 dipendenti, possa essere una rendita, per dare un ristoro”. Potrebbe trattarsi di un metodo risolutivo per coloro che vorrebbero accedere alla pensione anticipata ma non riescono a raggiungere il minimo. In questo modo sarà possibile colmare il divario e accedere più agevolmente alla pensione.

Da una parte si amplierebbe la possibilità di uscita anticipata senza tagliare troppo l’assegno mensile, ma anche lo Stato otterrebbe i suoi vantaggi, come per esempio la diminuzione delle richieste di liquidazione immediata del TFR. La proposta è ancora da discutere, ma potrebbe essere accettata già per il 2026.