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Pensione di garanzia per i giovani: cos’è, cosa prevede e quando potrebbe entrare in vigore

Nell’ambito degli emendamenti alla Legge di Bilancio 2025, una proposta ha attirato particolare attenzione: l’introduzione della pensione di garanzia per i giovani. Questo meccanismo è pensato per tutelare i giovani che, a causa della precarietà lavorativa, potrebbero trovarsi in futuro con una pensione troppo bassa a causa dei pochi contributi versati. Ma di cosa si tratta esattamente e perché sta suscitando tanto dibattito? Scopriamolo insieme.

Cos’è la pensione di garanzia per i giovani?

La pensione di garanzia per i giovani è una prestazione previdenziale ideata per contrastare il rischio di pensioni insufficienti per chi oggi è impiegato con contratti precari o ha una carriera lavorativa discontinua. Il nome “garanzia” deriva proprio dalla sua funzione di assicurare un assegno pensionistico dignitoso a chi, a causa di un lavoro instabile, potrebbe accumulare pochi contributi. Questo intervento è rivolto principalmente a chi ha iniziato a versare i contributi dopo il 1° gennaio 1996, quando è stato introdotto il sistema contributivo, che potrebbe penalizzare le future pensioni di chi ha carriere lavorative non continue.

Il meccanismo riguarda principalmente quarantenni, trentenni e ventenni, che rischiano di vedersi assegnare una pensione molto bassa, considerando l’attuale andamento del sistema previdenziale. La proposta di una pensione di garanzia era stata già avanzata lo scorso anno, ma non aveva trovato attuazione per mancanza di fondi. Ora, grazie all’emendamento 24.012 presentato dal PD alla Legge di Bilancio 2025, la misura potrebbe diventare realtà.

Cosa prevede la proposta di introdurre la pensione di garanzia?

La proposta in discussione prevede un assegno pensionistico integrativo destinato a chi non riesce a raggiungere un livello adeguato di pensione con i soli contributi versati. In pratica, si tratterebbe di una soglia minima di pensione, che garantirebbe un importo dignitoso anche a chi ha avuto carriere segnate da contratti precari, discontinui o periodi di disoccupazione.

Il progetto si articola in due principali interventi:

  1. Introduzione di un’integrazione al trattamento pensionistico, chiamato appunto assegno di garanzia, destinato a garantire un importo minimo.
  2. Definizione di una maggiorazione dell’importo minimo della pensione, prendendo in considerazione anche periodi di disoccupazione involontaria, lavoro di cura e ricerca attiva del lavoro. Potrebbero essere riconosciuti contributi figurativi per tali periodi, inclusi quelli dedicati alla formazione professionale.

Per finanziare questa misura, il governo ha proposto l’istituzione di un Fondo specifico, con una dotazione che prevede:

  • 100 milioni di euro per il 2025;
  • 200 milioni di euro per il 2026;
  • 300 milioni di euro a partire dal 2027.

Tuttavia, sarà necessario l’intervento del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per definire nel dettaglio il funzionamento della pensione di garanzia, che sarà regolato da un Decreto ad hoc.

Quando potrebbe entrare in vigore?

Al momento, la pensione di garanzia per i giovani è ancora una proposta in fase di discussione in Parlamento. Se la proposta verrà approvata nella Legge di Bilancio 2025, la misura entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2025. L’introduzione della pensione di garanzia rappresenterebbe un passo importante per garantire una maggiore sicurezza economica alle generazioni più giovani, spesso in balia della precarietà lavorativa.

La questione, dunque, resta aperta, e nel caso la proposta venga adottata, ci saranno aggiornamenti su come la misura sarà implementata.

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