“Prima di venire a lavorare qui ha sbagliato”: da oggi possono licenziarti anche prima dell’assunzione | Milioni di persone finite per strada

Licenziamento per giusta causa

Licenziamento per giusta causa- Foto di MART PRODUCTION da Pexels-CircuitoLavoro.it

Una sentenza clamorosa della Cassazione riscrive le regole del licenziamento e accende il dibattito tra i dipendenti e datori di lavoro sulle possibili motivazioni che portano alla risoluzione del rapporto.

La fiducia è uno dei pilastri fondamentali del rapporto che si crea tra ogni datore di lavoro e i suoi dipendenti. Entrambi confidano nel fatto che le azioni reciproche siano guidate dai principi di correttezza, lealtà e buon senso.

Il rischio che questo rapporto vada in frantumi è sempre molto alto: si tratta di un equilibrio instabile che può essere messo in discussione ogni giorno dalle scelte che si compiono sul luogo di lavoro.

Ma cosa succede se a tradire la fiducia non è un comportamento recente, ma un vecchio errore, che è stato commesso prima ancora di varcare la soglia dell’ufficio?

In questo caso interviene la Corte di Cassazione con la sentenza n. 4227/2025 che ha stabilito che anche errori commessi prima dell’assunzione possono costare il posto, se scoperti dopo e ritenuti incompatibili con il lavoro svolto.

Il postino inaffidabile: l’errore commesso nel passato che gli è costato il licenziamento

La storia che ha portato a questa decisione parte da un postino assunto nel 2006. Sembrava un lavoratore come tanti, ma anni dopo, in seguito a una perquisizione, sono stati ritrovati a casa sua oltre settemila pacchi e lettere mai consegnati, alcuni con documenti delicatissimi come atti giudiziari. La scoperta ha fatto crollare il castello di fiducia costruito con l’azienda, che aveva già avuto rapporti con lui in passato e l’aveva riassunto dopo una conciliazione.

Nel momento in cui il caso è esploso, l’azienda non ha avuto dubbi e ha deciso di agire di conseguenza e rapidamente. Il licenziamento per giusta causa è sembrata l’unica strada percorribile, tenendo conto del grave danno d’immagine, oltre che del disservizio arrecato ai cittadini.

Licenziamento postino inadempiente
Licenziamento postino inadempiente- Foto di Norma Mortenson da Pexels -CircuitoLavoro.it

Cosa ha stabilito la Corte di Cassazione riguardo ai lavoratori inaffidabili

Dal canto suo, il postino non è rimasto a guardare. L’uomo ha contestato il licenziamento, sostenendo che i fatti risalivano al precedente rapporto. Ha inoltre motivato l’accaduto spiegando di aver attraversato un periodo di forte stress. Ma la Cassazione è stata netta: ciò che conta non è quando gli errori sono stati commessi, ma quanto incidono sulla capacità di svolgere il proprio lavoro con responsabilità.

Per i giudici nemmeno il disagio psicologico giustifica omissioni di tale gravità. Il messaggio lanciato dalla Suprema Corte è destinato a lasciare il segno. Per lavorare serve dimostrare di essere affidabili in ogni caso e in ogni tempo.