Riforma pensione, “Donne ci andate a 57 anni”: altro che 67, anticipata l’età di ben 10 anni

Pensione donna - Fonte Pexels - Circuitolavoro.it
Per le donne lavoratrici buone notizie in arrivo: pensione anticipata a 57 anni. Ecco tutti i dettagli della notizia
Il ruolo delle donne nel mondo del lavoro, negli ultimi anni, è cresciuto notevolmente. Nonostante questo però, le lavoratrici si trovano spesso a dover fare i conti con degli ostacoli importanti che si riflettono anche nel momento della pensione.
Le carriere delle donne a differenza di quelle degli uomini, sono caratterizzate nella maggior parte dei casi, da interruzioni legate ad esempio alla maternità, alla cura dei figli o di familiari anziani.
Tutto questo influisce sull’età pensionabile, nonché sui contributi versati. Infatti, questi periodi, se non coperti in modo adeguato da contributi figurativi, si traducono in pensioni più basse o in un ritardo nel raggiungimento dei requisiti per la pensione.
Inoltre, molte donne per poter conciliare il lavoro con le necessità della vita privata, lavorano in settori con contratti precari, part-time involontari o retribuzioni inferiori rispetto ai colleghi uomini. Tuttavia, notizie positive sono in arrivo.
Età pensionabile in Italia
In Italia, la riforma Fornero del 2011 ha previsto la stessa età pensionabile tra uomini e donne nel settore pubblico e privato, con l’obiettivo di garantire parità di trattamento. Inoltre sono stati introdotti strumenti importanti come la pensione anticipata che per le donne rappresenta uno strumento fondamentale per anticipare l’accesso alla pensione. Infatti, misure come l’ Opzione Donna hanno offerto la possibilità di uscire prima dal lavoro rispetto all’età pensionabile ordinaria.
Nel frattempo, per molte donne, l’età pensionabile è stata confermata 57 anni. Un passo importante per le carriere delle lavatrici. Scopriamo maggiori dettagli nel prossimo paragrafo.
Pensione anticipata a 57 anni
E’ stato confermato il testo sull’età pensionabile che partirà già dal primo luglio 2025. In particolare, il Presidente della Colombia, Gustavo Petro, ha promulgato la legge di riforma delle pensioni, considerato un successo della sua amministrazione. Rimangono confermata l’età di 57 anni per le donne e 62 per gli uomini senza cambiamenti sui sistemi contributivi per i lavoratori dipendenti.
Inoltre, sono state previste grandi innovazioni per l’istituzione delle pensioni di vecchiaia solidali e per la modifica delle regole per contribuenti atipici o parziali, che otterranno più facilmente una retribuzione. Il presidente dell’ente previdenziale Colpensiones, Jaime Dussán Calderón, ha definito questa conferma di legge come: “un giorno storico per la Colombia in cui si promulga la legge che istituisce il sistema di protezione sociale per la vecchiaia, l’invalidità e la morte che potrebbe beneficiare fino a quasi 25 milioni di colombiani“.