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Riforma voto in condotta 2024: novità, bocciature e sanzioni in arrivo

Il Parlamento italiano ha approvato in via definitiva la riforma del voto in condotta, che segnerà un cambio radicale nella valutazione del comportamento degli studenti a partire dall’anno scolastico 2024-2025. Promossa dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, questa riforma mira a rafforzare la disciplina nelle scuole medie e superiori, introducendo nuove regole e sanzioni. Di seguito, esaminiamo insieme le principali novità.

Bocciatura automatica con voto inferiore a 6

Una delle novità più rilevanti riguarda l’introduzione della bocciatura automatica per gli studenti che ottengono un voto in condotta inferiore a 6 su 10. Questa misura sarà applicata nelle scuole medie e superiori, impedendo agli studenti con un voto insufficiente di accedere alla classe successiva o di sostenere l’esame di Stato, indipendentemente dai risultati ottenuti nelle altre materie. Nelle scuole elementari, invece, il comportamento continuerà ad essere valutato con giudizi sintetici come “ottimo” o “sufficiente”.

Debito formativo per chi ottiene 6 in condotta

Per gli studenti delle scuole superiori che ottengono un voto di 6 in condotta, la riforma prevede un debito formativo. Questo debito dovrà essere recuperato con un elaborato critico su temi di cittadinanza attiva e solidale, da presentare durante l’esame di riparazione. Il mancato superamento di questo colloquio comporterà la bocciatura.

Revisione della disciplina sulla valutazione

La riforma stabilisce che, per ottenere il massimo dei crediti scolastici, il voto di condotta deve essere pari o superiore a 9. Inoltre, il governo ha 180 giorni dall’entrata in vigore della legge per rivedere completamente la disciplina sulla valutazione del comportamento. Questo nuovo sistema darà maggiore peso al voto di condotta, soprattutto in caso di atti di violenza o aggressione.

Sanzioni pecuniarie in caso di danni

Un altro aspetto importante della riforma riguarda l’introduzione di nuove sanzioni per chi danneggia il personale scolastico. In caso di condanna per reati contro dirigenti scolastici o membri del personale docente e amministrativo, gli studenti saranno tenuti a risarcire i danni e a pagare una somma compresa tra 500 e 10.000 euro. La somma sarà devoluta alla scuola di appartenenza della persona offesa.

Percorsi di cittadinanza attiva

La riforma punta a trasformare le misure disciplinari in opportunità educative. In caso di sospensione, gli studenti saranno coinvolti in attività di riflessione sulle conseguenze del loro comportamento. Se la sospensione supera i due giorni, dovranno partecipare a progetti di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate con la scuola.

Sezioni a metodo didattico differenziato

Tra le novità della riforma c’è anche la stabilizzazione dei metodi didattici differenziati, come il metodo Montessori. Le scuole primarie e secondarie di primo grado potranno attivare permanentemente classi con questo metodo, superando la fase sperimentale. Inoltre, saranno attivati corsi di specializzazione per docenti nelle università e in enti di formazione, per garantire una preparazione adeguata all’insegnamento in classi a metodo differenziato.

Entrata in vigore della riforma

La riforma entrerà in vigore con l’inizio dell’anno scolastico 2024-2025. Nelle scuole medie e superiori, la valutazione del comportamento con voti in decimi sarà attuata immediatamente, mentre nelle scuole primarie verranno introdotti i giudizi sintetici nello stesso periodo. Il testo definitivo del DDL, approvato dal Senato e dalla Camera, è in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Questa riforma rappresenta un passo importante verso una scuola più disciplinata e responsabile, dove il comportamento degli studenti sarà parte integrante del loro percorso formativo. Per rimanere aggiornato, visita la nostra pagina dedicata alle news.

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