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Smart Working fragili 2024, una possibile proroga

Lo smart working agevolato è stata un’iniziativa introdotta in risposta all’emergenza Covid e soggetta a varie modifiche nel corso degli ultimi anni. La proroga più recente scadrà il 31 dicembre 2023, ma un emendamento volto a estenderla al 2024 per i lavoratori fragili e i genitori con figli di età inferiore ai 14 anni oltre tale data non ha ottenuto l’approvazione.

Attualmente, il decreto sulle proroghe è in fase di approvazione definitiva alla Camera dopo essere stato trasmesso dal Senato, ma non contempla l’estensione dei termini. Nonostante i tentativi del Movimento 5 Stelle e del Partito Democratico, che avevano presentato due emendamenti per consentire a determinati dipendenti di continuare a beneficiare di questa agevolazione anche nel 2024, al momento questa possibilità non è stata inclusa nel testo.

Tuttavia, c’è ancora speranza, poiché l’emendamento destinato a estendere lo smart working a specifiche categorie di lavoratori per ulteriori 6 mesi nel 2024 è stato ripresentato nel contesto della conversione in legge di un altro decreto, il DL anticipi, attualmente in fase di approvazione al Senato. La situazione rimane quindi aperta, con la speranza che questa proposta possa trovare sostegno durante il processo di conversione in legge.

Cos’è lo smart working agevolato

Lo smart working agevolato rappresenta il diritto di svolgere la propria attività lavorativa da casa, previa presentazione di una richiesta al datore di lavoro, il quale non può opporsi a concedere questa opportunità, a condizione che non comporti demansionamento e che il dipendente mantenga lo stesso stipendio. Anche nel caso in cui il cambiamento di mansione sia necessario, il datore di lavoro è tenuto a concedere lo smart working.

Attualmente, questa forma di lavoro flessibile è estesa a tutti i lavoratori fragili, sia nel settore pubblico che in quello privato, e ai genitori di bambini sotto i 14 anni nel settore privato. Tuttavia, è importante che la mansione del dipendente sia compatibile con lo smart working, ed entrambi i genitori possono usufruirne solo se entrambi sono occupati e nessuno dei due beneficia di misure di sostegno al reddito né è disoccupato.

Lavoratori fragili e smart working

Attualmente, secondo quanto stabilito dall’articolo 8 del decreto proroghe e dal decreto lavoro, i lavoratori classificati come super fragili, sia nel settore privato che in quello pubblico, possono esercitare il diritto allo smart working senza la necessità di stipulare accordi individuali con l’azienda fino al 31 dicembre 2023. Fino a tale termine, salvo eventuali proroghe, i datori di lavoro devono garantire l’esecuzione dell’attività in modalità agile anche assegnando ai lavoratori in questione mansioni diverse all’interno della stessa categoria o area di inquadramento, senza alcuna modifica alla retribuzione spettante.

In particolare, questa disposizione riguarda i lavoratori definiti come super fragili, individuati in base alle patologie e alle condizioni specificate nel decreto del Ministero della Salute del 4 febbraio 2022. Il decreto lavoro (articolo 42, comma 3-bis) stabilisce, inoltre, la scadenza al 31 dicembre 2023, entro cui è possibile continuare a svolgere attività in remoto per i dipendenti del settore privato che abbiano almeno un figlio di età inferiore a 14 anni e per i lavoratori esposti a situazioni di maggiore rischio in caso di contagio da Covid.

Quest’ultimi devono ottenere un’apposita certificazione medica che dimostri, sulla base delle valutazioni di un medico competente, la maggiore esposizione ai rischi da Covid, sia in relazione all’età che alla presenza di condizioni di rischio derivanti da immunodepressione, esiti di patologie oncologiche, svolgimento di terapie salvavita o altre comorbilità.

L’emendamento non approvato

L’emendamento che proponeva la proroga dello smart working per i lavoratori fragili e i genitori con figli minori di 14 anni oltre il 31 dicembre 2023 non ha ottenuto l’approvazione. Il decreto proroghe è stato trasmesso dal Senato alla Camera per l’approvazione definitiva, ma senza includere la previsione di estensione dei termini.

Tuttavia, la vicenda potrebbe non concludersi qui. Alcuni emendamenti che contemplano la proroga del termine fino al 30 giugno 2024 sono stati presentati durante la fase di conversione in legge del decreto anticipi, attualmente in esame al Senato.

La possibile proroga al 2024

La prospettiva di estendere la possibilità di smart working per i lavoratori fragili e i genitori con figli di età inferiore a 14 anni oltre il 31 dicembre 2023 potrebbe diventare realtà. Infatti, si sta valutando la proroga di ulteriori 6 mesi, fino al 30 giugno 2024.

Tuttavia, l’iter appare complesso. La prima proposta di estensione del termine è stata avanzata attraverso un emendamento al testo di conversione in legge del decreto proroghe, n. 132/2023, lo stesso che ha già previsto la proroga della scadenza dal 30 settembre al 31 dicembre 2023. Purtroppo, il tentativo è fallito poiché la proposta non è stata approvata e l’emendamento non è stato incluso nel testo definitivo approvato dal Senato e inviato alla Camera per l’approvazione definitiva.

La possibilità di una proroga al 2024, però, è ancora aperta. L’emendamento che prevede l’estensione del termine è stato ripresentato nel contesto della conversione in legge di un altro decreto, noto come DL anticipi, n. 145/2023, attualmente in fase di conversione in legge al Senato. Se questo emendamento dovesse essere approvato, si verificherebbe la proroga fino al 30 giugno 2024 per il lavoro agile dei lavoratori fragili e dei genitori con figli minori di 14 anni.

Genitori di bambini sotto i 14 anni e smart working

Per quanto concerne i genitori con figli al di sotto dei 14 anni, per ricorrere al lavoro agile è imprescindibile che nel nucleo familiare non vi sia la presenza di un altro genitore che svolge attività lavorativa o che usufruisce di sostegni finanziari riconosciuti in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa.

Valerio Mainolfi

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