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Stipendi lavoratori alimentari, aumenti per 330 euro e riduzione di 4 ore settimanali nel rinnovo Ccnl

Le organizzazioni sindacali del comparto alimentare hanno annunciato che il rinnovo del contratto nazionale comporterà significativi miglioramenti per i lavoratori del settore. In particolare, gli stipendi mensili subiranno un aumento di 330 euro e l’orario di lavoro settimanale verrà ridotto di quattro ore.

Queste due importanti novità riguarderanno circa 450mila lavoratori e lavoratrici del comparto alimentare. Le sigle sindacali hanno formulato una piattaforma comune di richieste economiche per le trattative che condurranno al nuovo contratto, previsto per la fine di maggio 2023. L’aumento salariale sarà composto dalla parte fissa, dall’Incremento Aggiuntivo della Retribuzione (Iar) e dalla mancata contrattazione di secondo livello.

Aumenti stipendi lavoratori alimentari in arrivo per 330 euro mensili in busta paga, per chi e da quando

Le organizzazioni sindacali del settore alimentare hanno presentato delle richieste economiche per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. Tra le principali richieste ci sono l’aumento degli stipendi di 330 euro al mese e la riduzione dell’orario di lavoro da 40 a 36 ore settimanali.

L’accordo è stato firmato dalla Flai della Cgil, dalla Fai della Cisl e dall’Uila. L’aumento di stipendio è stato calcolato in due parti: 230 euro sugli aumenti minimi e 70 euro sull’incremento aggiuntivo della retribuzione (Iar).

Aumenti stipendi alimentari con nuovo contratto: ecco per quali voci della busta paga

Il settore alimentare sta registrando prestazioni eccezionali e per questo motivo è stato deciso di concedere un aumento salariale di 70 euro alla seconda quota dei lavoratori del comparto. L’obiettivo è quello di garantire che tutti i lavoratori, indipendentemente dal genere, possano trarre vantaggio dal successo globale del settore.

In Italia, il comparto agroalimentare ha registrato una crescita del 1,3% rispetto all’anno precedente, mentre le esportazioni sono aumentate del 43% negli ultimi cinque anni. Nel 2022, l’export è stato pari a oltre 60 miliardi di euro, ovvero il 10% del totale delle esportazioni italiane. Nel primo trimestre del 2023, le vendite alimentari sono aumentate del 18%.

Inoltre, i lavoratori riceveranno un ulteriore aumento di 30 euro a causa della mancata contrattazione di secondo livello. Per quanto riguarda l’orario di lavoro, i sindacati chiedono una riduzione da 40 a 36 ore settimanali mantenendo la stessa retribuzione.

Riduzione dell’orario di lavoro di 4 ore alla settimana

Le organizzazioni sindacali hanno fatto richiesta di una riduzione dell’orario di lavoro nel settore alimentare, al fine di consentire ai lavoratori di affrontare le sfide che il settore stesso è chiamato ad accettare in un contesto in continua evoluzione.

La piattaforma sindacale sottolinea l’importanza di rafforzare le tutele per l’innovazione, la digitalizzazione e la competitività globale nel settore. La riduzione di quattro ore settimanali, equivalente a circa 24 giorni all’anno, permetterebbe ai lavoratori del settore alimentare di conciliare meglio i loro impegni lavorativi con quelli personali.

I sindacati ritengono che sia necessario migliorare la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e promuovere una riforma della formazione dei dipendenti per affrontare le sfide imposte dalla sostenibilità ambientale, conciliandole con quelle sociali ed economiche.

Valerio Mainolfi

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