TARI, “Chi fa questo lavoro non la paga più”: confermato il ‘decreto’ | Siete salvi

secchio dell'organico

Esenzione pagamento Tari (pexels) - www.circuitolavoro.it

Esenzione Tari per alcuni lavoratori: gli unici che possono non pagare la tassa sono loro, la lista completa da consultare 

Quando si parla di TARI, in Italia, si fa riferimento alla tassa sui rifiuti. La tanto odiata tassa legata all’abitazione di riferimento.

Tutti i cittadini sono obbligati a pagarla perché ogni nucleo familiare comunica la residenza e automaticamente gli verrà assegnata una cifra da pagare, calcolata su diverse variabili.

Sono pochi i lavoratori che possono ottenere un’esenzione, ma è importante far luce sulla lista aggiornata per comprendere a pieno chi può richiedere di evitare il pagamento.

Considerando che è una tassa odiata dai cittadini, soprattutto in alcune città, in cui la raccolta differenziata funziona male e si hanno continui disagi, è importante comprendere in che modo ci si può esentare dal pagamento. Vediamo quindi nel dettaglio chi potrà dire addio a questo pagamento e risparmiare centinaia di euro ogni anno.

Tari, alcuni lavoratori sono esentati dal pagamento

Il riferimento è ai fabbricati rurali ad uso abitativo, una categoria specifica di immobili che riguarda soprattutto il mondo agricolo. Secondo quanto chiarito dalla normativa attualmente in vigore, questi fabbricati sono esenti dal pagamento della TARI, a patto che rispettino determinati requisiti.

Il principio è abbastanza semplice: se la casa è classificata come fabbricato rurale ad uso abitativo, regolarmente iscritto al catasto con questa destinazione, non deve versare la tassa sui rifiuti. L’esenzione nasce dal fatto che questi immobili, spesso isolati e con una produzione minima di rifiuti, non sono serviti dalla raccolta urbana come gli edifici in città, o per lo meno non con la stessa intensità, in base ai casi.

case di campagna
Esenzione pagamento tassa sui rifiuti (pexels) – www.circuitolavoro.it

Quando l’esenzione è automatica e quando no

La condizione fondamentale è che l’immobile sia legato a un’attività agricola, condotta dal proprietario o da un membro della famiglia, e che sia accatastato correttamente. In sostanza, se svolgi un lavoro agricolo e abiti in un fabbricato rurale destinato a quel tipo di attività, sei esonerato dal pagamento della TARI, ma bisogna poter attestare ciò attraverso i documenti. Infatti, non tutti gli immobili di campagna rientrano in questa categoria.

Per molti, questa esenzione può significare un risparmio che supera facilmente i 300-400 euro l’anno. Chi è in possesso di un fabbricato rurale ma non ha ancora verificato la corretta classificazione catastale, dovrebbe farlo al più presto: potrebbe ritrovarsi a non dover più pagare la TARI, semplicemente perché rientra tra gli aventi diritto.

In sintesi, sappiamo che l’importo della Tari viene suddiviso in due o tre rate, ma in questo modo si diventerebbe esenti dall’intero pagamento. Nei casi in cui invece si parlasse di casa poco utilizzata, dove magari si trascorrono pochi mesi all’anno, in quel caso si potrebbe pagare una riduzione, ma è bene rivolgersi al Comune di riferimento per capire come far domanda.