Ufficiale, chiusa l’azienda n.1 del Nord Italia: ha dato da mangiare a centinaia di italiani | Poi la fine

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Chiusura nota azienda - Fonte Pexels - Circuitolavoro.it

Moltissimi lavoratori rimasti senza lavoro e senza stipendio, chiude una delle aziende più grandi al Nord Italia.

Negli ultimi anni, l’Italia si è trovata a fare i conti con una crisi economica profonda e persistente che causato  la chiusura di migliaia di aziende, sia grandi che piccole.

Il rallentamento dell’economia, la pressione fiscale elevata, l’instabilità politica e la pandemia Covid19 sono state tra le principali responsabili, rendendo insostenibile la sopravvivenza di molte realtà imprenditoriali.

Le aziende italiane, in particolare quelle a conduzione familiare e le piccole e medie imprese (PMI), che rappresentano il fulcro dell’economia nazionale, hanno subito un aumento considerevole dei costi (soprattutto energetici), calo dei consumo e concorrenza internazionale sempre più aggressiva.

Le grandi industrie non sono state immuni: molte hanno ridotto drasticamente la produzione, delocalizzato all’estero o, in alcuni casi, chiuso definitivamente.

Una situazione tragica

Secondo dati recenti, negli ultimi cinque anni oltre 120.000 imprese hanno cessato l’attività, con un impatto diretto su centinaia di migliaia di lavoratori rimasti improvvisamente senza occupazione e senza alcun sostegno immediato. Le difficoltà burocratiche nell’ottenere ammortizzatori sociali o la cassa integrazione, hanno poi aggravato ulteriormente una situazione già complicata. Le conseguenze sono state drammatiche: licenziamenti di massa, precarizzazione diffusa, contratti a termine rinnovati di mese in mese, e sempre più persone costrette ad accettare impieghi sottopagati pur di avere una minima fonte di reddito. L’Italia è oggi tra i paesi europei con il più alto numero di lavoratori poveri, persone che, pur avendo un lavoro, non riescono a coprire le spese di base.

A questo si aggiunge un peggioramento delle condizioni lavorative: orari lunghi, mancanza di tutele, aumento dei casi di stress lavoro-correlato e infortuni sul lavoro. In particolare, molti settori come il commercio, la logistica, la ristorazione e l’assistenza alla persona  vedono impiegati per la maggior parte giovani o donne in condizioni di forte precarietà, con salari che spesso non superano i 1.000 euro netti al mese. Nel frattempo come se non bastasse, una notizia inaspettata ha scosso l’intero Paese: un’altra grande azienda chiude i battenti, lasciando a casa numerose famiglie. Questo vuol dire che purtroppo, non la si avrà più sul nostro territorio.

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Chiusura nota azienda – Fonte Pexels – Circuitolavoro.it

Chiude una delle aziende più importanti in Italia

Da anni era una delle realtà più note sul territorio italiano, con un gran numero di punti vendita, tutti presenti per soddisfare i cittadini più esigenti. Ma la crisi non ha lasciato scampo a Conpibel, costringendo l’azienda alla chiusura. Nonostante i tentativi di salvataggio, la decisione è stata inevitabile. Ben 50 sono i negozi che chiudono nel nostro Paese, con 1.300 posti di lavoro che sono a rischio.

Un’azienda storica, spazzata via da una crisi veramente molto profonda. La chiusura dei punti vendita avrà ripercussioni significative su tutta l’economica, con i dipendenti che finiranno in cassa integrazione, nella speranza di essere ricollocati.