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Ufficiale: “da oggi il venerdì state a casa” | Introdotto il giorno di riposo settimanale, confermato in tutto il Paese

Cambio giorni del weekend, cittadini a casa il venerdì. Ecco tutti i dettagli

Nell’ultimo periodo abbiamo assistito a vari dibattiti circa la cosiddetta “settimana corta”.  Si tratterebbe di quella che potrebbe essere definita una vera e propria rivoluzione per i cittadini.

Sempre più aziende, stanno già sperimentando il nuovo modello lavorativo con quattro giorni settimanali o riduzioni di orario a parità di stipendio.

Questo approccio è basato sull’idea che lavorare meno ore possa aiutare ad aumentare la produttività, migliorare il benessere psicofisico dei dipendenti e ridurre il rischio di burnout.

Chi sostiene questo modello infatti, ritiene che avere 3 giorni liberi a settimana anziché 2 potrebbe favorire un migliore l’equilibrio tra vita personale e professionale e aiutare le aziende ad attrarre e trattenere i talenti.

Settimana corta, un nuovo modello e i vantaggi

Secondo le ultime notizie, in l’Italia un numero crescente di imprese, sta testando questi modelli di lavoro più flessibili. Giusto per fare qualche esempio: Intesa Sanpaolo, Lavazza, Lamborghini e molte altre realtà hanno già avviato o rinnovato test interni, mentre nella Pubblica amministrazione (Pa) si studiano nuove formule per bilanciare produttività e benessere dei dipendenti.

Negli ultimi anni, le imprese di diversi Paesi hanno sperimentato con successo la settimana lavorativa corta, ottenendo risultati promettenti. Anche alcune aziende più piccole hanno adottato questa filosofia, cercando di aumentare la produttività senza intaccare i salari. Uno dei benefici principali riguarda l’equilibrio tra vita privata e professionale. Con tre giorni liberi a settimana, i lavoratori possono dedicare più tempo alla famiglia, agli hobby o semplicemente al relax, riducendo lo stress.

Riposo settimanale – Fonte Pexels – Circuitolavoro.it

Il venerdì a casa

In molti Paesi europei la settimana lavorativa corta è da tempo realtà. Gli esempi che arrivano dall’estero, sono tra l’altro abbastanza incoraggianti. La soluzione adottata ha infatti permesso un bilanciamento soddisfacente del tempo, diviso tra lavoro e vita privata. Senza compromettere il raggiungimento degli obiettivi aziendali, anzi in alcuni ottenendo miglioramento delle performance.

Uno dei primi Paesi a prendere l’iniziativa e tentare di ridurre da cinque a quattro le giornate lavorative settimanali è stato l’Islanda. Segue poi la Spagna che ha avviato un test triennale, nell’autunno del 2021, con l’obiettivo di ridurre a 32 ore su quattro giorni la settimana lavorativa. L’obiettivo è rendere la riduzione stabile. Diversa è invece la situazione  in altri paesi come OMAN, KUWAIT, YEMEN, dove non esiste il concetto di “weekend lungo” . In questi luoghi infatti, il weekend è venerdì e sabato. Il fine settimana in questo caso è rappresentato da due giorni, durante il quale molte attività vengono sospese o ridotte. Non è da escludere quindi, che si potrebbe valutare anche ad un cambiamento dei giorni di riposo iniziando il weekend il venerdì al posto del sabato.

Elena Lorusso

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