UFFICIALE GIORGIA MELONI, ti regala 5 mesi di spesa gratuita in qualsiasi supermercato: riempi il carrello e in cassa paga lo Stato

Giorgia Meloni - circuitolvoro.it
Il nuovo bonus promette un contributo economico per coprire la spesa fino a 5 mesi: chi può fare la domanda.
Questa volta non si tratta di una prepagata, né della Carta Acquisti o della Carta Spesa. Il Governo sta erogando fino a poco più di 400€ al mese a moltissime famiglie.
Ovviamente si tratta di una misura limitata, poiché dopo 5 mesi il diritto decade automaticamente, ma visto il caro vita dell’ultimo periodo, avere la spesa pagata per questo lasso di tempo può davvero fare la differenza.
La somma può essere richiesta tramite il proprio Comune di residenza. Ma vediamo i requisiti, le modalità di richiesta e di erogazione.
Chi può ottenerlo e quanto vale davvero
Non serve essere assunti, non serve una busta paga, e nemmeno un contratto attivo. Il bonus – che il governo Meloni ha deciso di prorogare anche per il 2025 – è pensato proprio per chi si trova in una situazione più fragile, dove spesso le spese aumentano e le entrate no.
L’importo massimo è 413,12€ al mese per 5 mesi, per un totale che supera i 2.000€. Una cifra che può aiutare concretamente a coprire le spese quotidiane, dalle bollette al carrello della spesa, passando per farmaci e prodotti essenziali. Ma chi può davvero fare domanda?
Chi può ottenere il bonus
Il contributo è destinato a chi si trova in una condizione particolare. Non è legato al lavoro, ma a un evento che nella vita cambia tutto: è una misura pensata per le donne che hanno appena affrontato la nascita (o l’adozione) di un figlio.
Si tratta infatti dell’Assegno di maternità dei Comuni, confermato anche per il 2025, e rivolto alle mamme che non hanno diritto ad altre indennità statali per la maternità. Un aiuto concreto, per chi non può contare su ferie retribuite, maternità pagata o altri sostegni. Per accedervi è necessario avere un ISEE fino a di 20.382,90€. E la domanda deve essere presentata al proprio Comune di residenza entro 6 mesi dalla nascita del figlio o figli.
Tuttavia, è bene sapere che non è cumulabile, o meglio, non completamente. L’assegno di maternità dei Comuni è pensato per chi non riceve altri sostegni statali per la maternità, come ad esempio l’indennità INPS per le lavoratrici dipendenti o autonome. Ma la normativa prevede una clausola importante: se l’altro trattamento percepito è inferiore all’importo dell’assegno comunale, si può comunque accedere al bonus in misura ridotta.
In pratica, viene riconosciuta la differenza tra quanto già ricevuto e quanto spetterebbe con questo contributo. Un meccanismo di compensazione che, in certi casi, può comunque garantire un aiuto economico non trascurabile. Ecco perché è importante valutare bene la propria situazione: anche chi ha percepito un’altra forma di sostegno potrebbe rientrare parzialmente nella misura.