Ufficiale: niente più soldi a queste persone | Bloccati i bonifici e gli accrediti

Niente più soldi (pexels.com) - circuitolavoro.it
Bonifici e accrediti stanno a zero, molti cittadini non vedranno più nemmeno un centesimo: la nuova sentenza stravolge tutto.
Sappiamo di essere in un momento storico in cui bisogna avere occhi e orecchie aperti per captare se vengono istituiti bonus che facciano al caso nostro.
Molti cittadini, infatti, hanno diritto a somme di denaro che, però, non vedranno mai anche solo per mancata informazione.
Una sentenza recente ha posto un importante precedente per quanto riguarda la percezione di una particolare forma di sostegno.
Nello specifico, questa novità ha fatto sì che un bacino decisamente minore possa, in futuro, accedere a questo tipo di trattamento economico.
Addio bonifici mensili, la sentenza è una fregatura
La sentenza è stata determinata dalla Corte di Cassazione, che ha dato ragione all’Inps nell’ambito di una causa che riguarda la pensione di reversibilità. Quest’ultima consiste in un trattamento economico riconosciuto dall’INPS ai familiari superstiti di un pensionato deceduto, i quali percepiranno una parte della persone del defunto. In alcuni casi, dunque, si trattava anche di somme davvero consistenti, che potevano aiutare non poco i familiari, che questi fossero coniugi o figli.
Si tratta, insomma, di un aiuto consistente per chi subisce la perdita di un familiare, una realtà già difficile da accettare, e in alcuni casi complessa anche a livello economico. Eppure, la sentenza della Cassazione ha fatto sì che tale trattamento economico possa essere negato con più facilità ai cittadini. Nello specifico, è stata rifiutata una richiesta per la reversibilità perché presentata oltre il termine di prescrizione dei 10 anni. Ecco cosa cambia, questo, nel dettaglio.
La sentenza della Cassazione ribalta il risultato
La Cassazione si è pronunciata in favore dell’INPS ed è stato chiarito come in questi casi dovrà essere il giudice stesso a dichiarare i tempi della prescrizione, a partire, ovviamente, dai documenti presentati dalle parti. In base al giorno da cui parte la prescrizione dipende l’erogazione delle somme dovute e delle mensilità arretrate corrispondenti alla pensione di reversibilità che spetta al superstite. Per questo motivo, l’elemento temporale è tanto importante in contenziosi simili.
A causa di questa sentenza, ci sarà un precedente che può rendere più facile per l’INPS negare le domande presentare in ritardo e quindi l’erogazione dei soldi della reversibilità. Sarà onere di chi chiedere la reversibilità in ritardo far presente e dimostrare di aver interrotto il tempo di prescrizione nelle modalità e nei tempi corretti.