Ufficiale, “Siete obbligati a pagare le donne quanto gli uomini”: approvata la legge epocale | è la prima volta nella storia

collage braccia conserte uomo donna

Parità salariale, la prima legge al mondo (pixabay) -www.circuitolavoro.it

Le donne pagate quanto gli uomini: la legge che segna l’epoca mettendo nero su bianco il diritto alla parità salariale anche per i privati 

Nel mondo non c’è parità salariale tra genere maschile e femminile. Uomo e donna vivono un gap culturale che affonda le radici in epoche lontane.

Ancora oggi nel 2025 non si può dire che uomo e donna sul lavoro ricevano lo stesso trattamento salariale, e per lo stesso motivo i ruoli manageriali vedono ancora una sfacciata maggioranza che favorisce gli uomini rispetto alle donne, anche a parità di bravura.

Quante volte abbiamo sentito dire che uomini e donne devono guadagnare lo stesso stipendio per lo stesso lavoro? Infinite, ma poi sul piano pratico ci sono ancora differenze abissali e per certi versi incolmabili. È questo il contesto in cui una legge di qualche anno fa continua a far rumore.

Il regolamento in questione ammetteva l’obbligo legislativo di equiparare gli stipendi di uomini e donne che svolgono uno stesso ruolo in azienda. Ad oggi rimane ancora l’unica legge al mondo così esplicita sulla parità salariale, e purtroppo non vige in Italia.

Parità salariale, il paese più all’avanguardia non è l’Italia

Nel 2018 in Islanda l’idea degli stipendi standard che non favoriscano gli uomini rispetto alle donne è diventata legge. Una svolta epocale che ha fatto diventare l’Islanda il paese più all’avanguardia sulla questione, diventando d’ispirazione anche per il resto dell’Occidente.
Dal 1° gennaio 2018, infatti, in Islanda le aziende con più di 25 dipendenti devono certificare che pagano in modo equo uomini e donne. Nel caso in cui non rispettassero la nuova normativa, le aziende sarebbero costrette al pagamento di sanzioni non indifferenti. Per dimostrare di essere in regola devono ottenere un documento ufficiale, ovvero l’Equal Pay Certification.

bilancia
Parità salariale, la differenza tra Islanda e Italia (pixabay) – www.circuitolavoro.it

Una rivoluzione culturale di cui ha bisogno anche il nostro Paese

Non è stata questa legge a risolvere un problema così radicato, ma sicuramente l’Islanda viene riconosciuta come un paese che continua a lottare per la parità salariale e lo fa già dagli ormai lontani anni ’60 dello scorso secolo, quando venne inserita una prima legge sulla parità delle retribuzioni, seguita poi dai moti rivoluzionari delle donne del ’75, anno in cui si rifiutarono di andare al lavoro per un giorno intero come protesta.

Un nuovo obiettivo forte e coerente per i prossimi anni riguarda invece la promozione dell’uguaglianza nelle posizioni di vertice e nei consigli di amministrazione, dove la presenza femminile resta inferiore rispetto a quella maschile.

In Italia, rifacendoci ai dati del 2022, il gap maggiore è quello dei neolaureati: nonostante siano molte di più le donne, il gap sale fino al 16,6%: una donna deve lavorare molti più anni per dimostrare di valere quanto un uomo. Per questo anche qui ci aspettiamo un contesto più equo, e se non avverrà dal pubblico, speriamo che almeno possa avvenire direttamente dal privato, come rivoluzione culturale per il nuovo secolo.