Ufficiale, “Vietato licenziare i dipendenti”: passata la legge nazionale | Qualsiasi cosa facciano devono restare dove sono

Addio licenziamenti (pexels) - www.circuitolavoro.it
Non si possono licenziare i dipendenti, a meno che non si tratti di casi eclatanti: cosa dice la legge al riguardo
Una rivoluzione nel mondo del lavoro sta scuotendo l’Europa: licenziamenti e salario minimo sono due delle tematiche più discusse dall’opinione pubblica, e l’Italia da questo punto di vista è la Nazione che rimane più indietro nell’UE.
Negli ultimi anni però qualcosa bolle in pentola.
Il referendum è stato solo la punta dell’iceberg, qualcosa sta cambiando davvero, ma non lo dobbiamo alla politica, bensì alle nuove generazioni che si rifiutano di sottostare a leggi che non li tutelano.
Vediamo quindi quali sono le direttive da cui trarre ispirazione per migliorare il paese.
Novità nel mondo dei lavoratori? Com’è la situazione in Europa
La notizia questa volta arriva dal Portogallo. Si tratta di un sistema lavorativo che funziona in modo opposto al nostro: i lavoratori hanno molte più tutele, non solo in termini di sicurezza ma anche per quel che riguarda la tipologia di contratto.
Se un’azienda vuole liberarsi di un dipendente, non può più ricorrere al licenziamento in forma tradizionale, perché il dipendente ha molte più tutele. L’azienda deve programmare un pacchetto d’uscita, e mettersi d’accordo con il dipendente, a meno che non si tratti di licenziamento per un comportamento oggettivamente scorretto da poter documentare.
Il pro e il contro della legge portoghese
Nella maggior parte dei casi non si tratta di una semplice buonuscita, ma di un vero e proprio piano di incentivi che aiuti il lavoratore a non rimanere a mani vuote, quindi anche un supporto per tutto il periodo d’uscita e di ricerca di un nuovo impiego. Non accade in tutte le realtà, ma le leggi sono molto più severe e prevedono un colloquio durante il quale il datore di lavoro deve dare tutte le sue giustificazioni in merito alla scelta, e queste ultime devono essere oggettive e documentabili.
La legge portoghese protegge il posto di lavoro, questo sì, ma l’altro lato della medaglia sta nel fatto che non garantisce le condizioni in cui questo lavoro verrà svolto. Un dipendente può rimanere nella propria azienda per tutta la vita, ma senza alcuna certezza su quale sarà la sua retribuzione futura o in che condizioni lavorerà.
Il rischio è quindi di trovarsi incastrati in situazioni poco favorevoli. Sappiamo che quando le condizioni sono sfavorevoli, è lo stesso dipendente a salutare l’azienda. Possiamo dire con certezza che anche le leggi portoghesi non riescono a tutelare il lavoratore a 360 gradi, perché il datore di lavoro può far allontanare il dipendente indirettamente, con altre forme di insoddisfazione.