Ultim’ora, addio licenziamenti: siete tutti salvi | Vi tenete stretto il vostro lavoro per sempre

Addio licenziamenti - Fonte Pexels - Circuitolavoro.it
Buone notizie per i lavoratori, finalmente potranno dire addio alla paura di essere licenziati.
I licenziamenti in Italia, rappresentano un tema molto delicato oltre che di notevole importanza. Non a caso, proprio il mese prossimo, i cittadini saranno chiamati ad esprimersi a riguardo attraverso il referendum.
Nonostante i dati statistici parlino di una crescita occupazionale, molti dipendenti tutt’ora, continuano a perdere il proprio posto di lavoro.
Alla base ci sarebbero una serie di fattori tra cui anche la trasformazione di alcuni ruoli tradizionali sostituiti ad esempio dall’intelligenza artificiale.
Tuttavia, questa situazione potrebbe finalmente cambiare portando, notizie alquanto positive per tantissimi lavoratori.
Tema licenziamenti, cosa potrebbe cambiare
Come anticipato, domenica 8 e lunedì 9 giugno i cittadini italiani parteciperanno al referendum popolare abrogativo per esprimersi su cinque quesiti in materia di lavoro e cittadinanza. In particolare, tre di questi, riguarderanno proprio la disciplina dei licenziamenti e delle assunzioni. Le modifiche proposte dal referendum potrebbero influire significativamente sull’argomenti licenziamenti, introducendo maggiori tutele per i lavoratori e nuovi obblighi per le aziende. Questo perchè, secondo la disciplina attualmente in vigore, in caso di licenziamento illegittimo, il lavoratore ha diritto a un indennizzo economico proporzionato all’anzianità di servizio, ma senza possibilità di reintegro, salvo casi particolari.
Con l’abrogazione, cioè qualora al referendum dovesse vincere il “Sì”, si tornerebbe alla disciplina precedente, che prevede la reintegrazione nel posto di lavoro nei casi in cui il giudice dichiari ingiusta e infondata l’interruzione del rapporto. Ciò potrebbe essere un punto di svolta importante per i lavoratori, che potrebbero finalmente tornare a lavoro. In realtà, tutto questo, è già previsto in alcune zone del mondo che da tempo attuano questa politica.
Nessun lavoratore licenziato
Una maggiore tutela dei lavoratori licenziati è quello per cui oggi, in Italia, ci si sta battendo. Eppure, basterebbe guardare Paesi come il Giappone o il Portogallo per notare come questo diritto sia da tempo esistente. Prendendo il caso proprio del Portogallo, non è possibile licenziare un dipendente. Se un datore di lavoro vuole che un dipendente lasci l’azienda, deve offrirgli un allettante pacchetto di dimissioni, pregarlo di andarsene e sperare che si licenzi davvero. Questo sembra essere un sogno per alcune persone.
Una legge simile è attiva in India, dove non si può essere licenziati senza il permesso del governo, con l’eccezione dei dipendenti colpevoli di cattiva condotta criminale. Tornando in Europa, anche la Germania protegge i lavoratori dallo sfruttamento. A molti è capitato di essere chiamati al lavoro dopo l’orario di lavoro, di essere invitati a lavorare gratuitamente oltre l’orario di chiusura o ancora di essere importunati nei giorni di riposo. Questo è un fatto comune in alcuni luoghi, ma è illegale per chi è assunto dal Ministero del Lavoro tedesco. Questi possono lavorare solo dalle 9 alle 17 e i datori di lavoro possono contattare i dipendenti dopo l’orario di lavoro solo in caso di emergenza. Insomma, non è detto che tutto ciò ben presto accada anche in Italia.