Ultim’ora, approvato il primissimo Superbonus Stress: vi pagano 1600 euro per non lavorare in estate

Stress (pexels.com) - circuitolavoro.it

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I lavoratori sono al limite anche quest’anno: visti i livelli di stress il burn out è alle porte, lo Stato vi ricompensa con 1600 euro.

Sappiamo quanto, a causa del cambiamento climatico, anche città in passato vivibili in estate siano ormai forni a cielo aperto.

In passato, infatti, i condizionatori venivano utilizzati solamente in situazioni estreme, mentre oggi la situazione è assai diversa.

Eppure, non tutti possono permettersi una ristoratrice fuga dalla città verso posti più ventilati.

Dopo lo stress dei mesi precedenti il Governo ti risarcisce con quasi 2.000 euro di bonus. Vediamo come ottenerlo.

Uno stipendio medio per sopportare l’estate? Lo Stato entra in campo con 1.600 euro, lo stress paga

Il cosiddetto bonus estivo è un iniziativa finanziata dall’INPS e, sfortunatamente, non si rivolge all’intera popolazione italiana. Se avevi già pensato di ottenere 1.600 euro è bene che ti ridimensioni. I requisiti per poter richiedere questo bonus sono di natura anagrafica e reddituale. In pratica, i single ricchi non otterranno certo del denaro dall’INPS per poter andare in vacanza a Dubai.

Il bonus estivo si rivolge alle famiglie che si trovano in difficoltà economiche e che non sanno come gestire i figli durante le vacanze scolastiche. I tre mesi di vacanza che il nostro sistema scolastico prevede non sono certo la norma in Europa. Nella maggioranza dei Paesi vi è una maggiore alternanza tra periodi di pausa e di studio, un tipo di calendario scolastico che si sta pensando di adottare anche qui. Per il momento, comunque, bisogna trovare una sistemazione gratis per i figli se entrambi i genitori lavorano e i nonni non sono disponibili: ecco come ottenere il bonus estivo.

Bonus stress (pexels.com) - circuitolavoro.it
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Bonus estivo, più sei stressato e più ne hai necessità, ma a decidere è l’INPS

Il Governo ha deciso di intervenire a tamponare il problema relativo alle famiglie di genitori lavoratori con basso reddito e figli in estate. A meno che non si abbia la possibilità, ad esempio, di affidarli ai nonni, sorge la questione di dove e con chi lasciare i bambini nel corso delle ore lavorative.

Non è solo questo il problema: in età infantile è bene anche stimolare la socializzazione e l’intraprendenza rispetto a nuove attività. Parcheggiare la prole a casa dei nonni, magari davanti alla tv, non sempre è ideale. Lo Stato tenta di risolvere questo problema attraverso l’erogazione di un bonus che consiste in massimo 400 euro a figlio che sono intesi per coprire spese come quelle dei centri estivi. Sfortunatamente, questo bonus è rivolto esclusivamente alle famiglie di dipendenti o pensionati della Pa iscritti alla Gestione Unitaria dell’Istituto di previdenza. I minori interessati hanno un’età compresa tra i 3 e i 14 anni.