Ultim’ora, “Chiusa l’azienda n.1 in Italia”: 30 anni che dava a mangiare agli italiani | Adesso restano solo le briciole

Storica azienda italiana proclama il fallimento senza avvisare i propri dipendenti - circuitolavoro.it (freepik)
Storica azienda italiana chiude senza preavviso: scoppia la protesta dei lavoratori che attualmente occupano la sede.
Trovano i cancelli chiusi al rientro in fabbrica: “ritrovati fuori da un giorno all’altro, senza sapere se e quando potranno rientrare”.
Sono ben 48 ore che 28 lavoratori della nota azienda di acciaio, Minox, con sede a Minervino Murge, presidiano giorno e notte all’ingresso dello stabilimento. Per quale motivo? Una vera e propria protesta contro la storica azienda che ha chiuso improvvisamente i suoi cancelli.
Nessun preavviso, nessuna lettera o comunicazione, i lavoratori dello stabilimento si sono ritrovati senza il loro lavoro da un giorno all’altro. Saracinesche abbassate e cancelli chiusi che hanno colto tutti di sorpresa.
Con il supporto dei sindacati Fiom Cgil e Cgil Bat, i dipendenti chiedono chiarezza circa il loro futuro e sulla filiale pugliese.
Dopo il fallimento della sede calabrese, arrivano i blocchi anche in Puglia
Una reazione a catena che ha comportato la chiusura prima della filiale calabrese, a Lamezia Terme, poi della filiale pugliese a Minervino Murge. Una procedura fallimentare che ha coinvolto le due filiali e lasciato sul lastrico numerosi dipendenti che non sanno più quale sarà il loro futuro. “E’ una situazione surreale, i dipendenti sono stati messi di fronte a un fatto compiuto, senza alcuna spiegazione. Si sono ritrovati fuori da un giorno all’altro, senza sapere se e quando potranno rientrare”, afferma Pietro Laboragine, segretario generale della Fiom Cgil Bat.
I dipendenti sono stati privati del loro stipendio improvvisamente, senza alcun avviso e senza alcuna indicazione futura. Nessuna possibilità di rientro, al momento, lasciando numerose famiglie abbandonate e senza risposte.
Richiesta di aiuto da parte dei dipendenti
La protesta continua da lunedì e i dipendenti continuano a mostrarsi determinati nell’avere le risposte che meritano. I sindacati hanno richiesto l’immediata apertura di un tavolo di crisi, coinvolgendo prefettura e l’amministrazione comunale. “Abbiamo chiesto chiarimenti al curatore fallimentare, ma serve molto di più” – afferma il segretario generale della Cgil Bat, Michele Valente – “Bisogna trovare una soluzione immediata per scongiurare il pericolo dei licenziamenti”.
I sindacati continuano a chiedere l’intervento urgente delle istituzioni, prima che la crisi dell’azienda Minox rischi di far pagare il prezzo più alto proprio ai lavoratori che, senza alcuna colpa, si sono ritrovati di punto in bianco senza un lavoro. La protesta, al momento, resta pacifica. Tuttavia, la tensione avvertita tra i lavoratori è palpabile. Il presidio continuerà finché non arriveranno risposte concrete da parte delle istituzioni competenti.