ULTIM’ORA DIPENDENTI, oltre al lavoro devono darti anche casa gratis: ecco le categorie che rientrano nella legge | La lista ufficiale

Contratto di lavoro con casa inclusa - circuitolavoro.it
Grazie ad un’iniziativa ministeriale, moltissimi lavoratori potranno ottenere una casa compresa nel proprio contratto di lavoro.
Lavorare non basta più. Siamo arrivati a un punto in cui, anche con uno stipendio fisso, tenere in piedi una casa è diventato un’impresa. Tra bollette, spesa, mutuo o affitto e imprevisti quotidiani, a fine mese resta poco o nulla. Eppure, si lavora. Si fa tutto quello che bisognerebbe fare. Ma il caro vita galoppa, e i conti non tornano più.
Ed è qui che avere spese extra come una casa, magari in affitto o con un mutuo sulle spalle, può diventare davvero insostenibile. E il mondo del lavoro lo sa bene. Non è un caso se molte aziende fanno fatica a trovare personale: chi accetta un impiego oggi, spesso si chiede se potrà permettersi di vivere dove lavora.
Da questa realtà nasce un’idea concreta, che guarda in faccia le difficoltà di tanti: offrire non solo un contratto, ma anche un alloggio incluso.
Contratto di lavoro con clausola di affitto aggiuntiva
C’è un settore che da anni si regge su turni massacranti, stipendi bassi e contratti a tempo. Un settore che continua a crescere, porta soldi, crea indotto ma non trova più nessuno disposto a lavorarci. E non perché manchi la voglia: manca la possibilità di farlo, concretamente.
Già, perché in molte zone d’Italia accettare un’offerta di lavoro significa dover affrontare spese insostenibili solo per vivere vicino al posto di lavoro. Affitti fuori controllo, costi fissi che bruciano lo stipendio prima ancora di averlo preso, e zero prospettive di mettere qualcosa da parte.
Così, mentre le aziende cercano personale e non lo trovano, il sistema si inceppa. E qualcuno, finalmente, ha deciso di agire: offrire un contratto, sì, ma con una casa inclusa.
Contratto di lavoro con casa inclusa: come funziona davvero l’iniziativa del Ministero
Il settore in questione è quello del turismo stagionale, e la proposta arriva direttamente dal Ministero del Turismo, in collaborazione con Invimit, società pubblica che si occupa di valorizzare il patrimonio immobiliare statale.
Il piano prevede di recuperare ex strutture ricettive e immobili pubblici abbandonati, trasformandoli in alloggi gratuiti o a canone calmierato, riservati a chi lavora nel comparto turistico. Una sorta di staff house all’italiana, pensata per chi accetta contratti stagionali in località dove vivere costa troppo.
Il bando è atteso entro fine 2025, e fa parte di un piano sostenuto da Confindustria, per combattere il disallineamento sempre più evidente tra costo della vita e salari reali. Questo perché il turismo italiano è in forte crescita, ma senza personale, è davvero dura continuare a sostenere la mole di lavoro.