Ultim’ora lavoro, “Cosa facevi nel 2010?”: LICENZIATI tutti coloro che rispondono male | Neanche il tribunale vi salverà

Giustizia (pexels.com) - circuitolavoro.it

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Licenziamento per giusta causa: da oggi è tutto retroattivo, se hai commesso un errore lo paghi per sempre, lo dice la Cassazione.

Una sentenza sta facendo discutere non poco dipendenti, sindacati e lavoratori.

Al centro c’è una vicenda, bisogna dirlo, piuttosto bizzarra, che riguarda un portalettere.

Quanto accaduto ha portato, però, al verificarsi di un precedente molto interessante.

Tale precedente ha, di fatto, apportato una modifica piuttosto importante a una parte del diritto del lavoro, quella che riguarda la giusta causa del licenziamento.

Lavoro: se hai fatto un errore, questo potrebbe tornare a perseguitarti anni dopo

Tutto inizia da un aspirante portalettere, che nel lontano 2006 era stato assunto da un’azienda. Prima di essere assunto, il portalettere aveva già collaborato con la medesima azienda in precedenza, e probabilmente era stata proprio per la qualità di questo suo lavoro iniziale che l’azienda aveva ritenuto potesse essere una buona risorsa e aveva deciso di assumerlo come dipendente. Sembra tutto regolare, invece una perquisizione dell’abitazione del dipendente, avvenuta anni dopo l’assunzione, ha portato alla luce qualcosa di davvero controverso.

Le forze dell’ordine hanno effettuato una perquisizione domiciliare nell’ambito della quale hanno trovato una quantità incredibile di buste e pacchi mai consegnati (oltre settemila). Alcuni di questi consistevano persino in materiali molto sensibili come documenti legati a processi, atti giudiziari mai consegnati. Secondo quanto affermato dal portalettere, il materiale mai consegnato rinvenuto in casa risaliva a certe inadempienze commesse nel corso del primo rapporto di lavoro. Si trattava di gravi mancanze, dunque, non legate all’impiego attuale. Eppure le cose non sono andate a favore del lavoratore…

Portalettere (pexels.com) - circuitolavoro.it
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Licenziato su due piedi per avvenimenti del passato: tutto giusto per la Cassazione

Una volta appreso quanto accaduto, l’azienda ha avviato un procedimento disciplinare culminato con il licenziamento per giusta causa. Questo è stato possibile in quanto la condotta di cui sono state trovate le prove presso l’abitazione del portalettere andava a minare in profondità il rapporto di fiducia tra il soggetto e l’azienda.

Il portalettere, comunque, ha impugnato il licenziamento. A nulla, però, è servito: il fatto che la condotta manchevole risalisse a anni prima e fosse stata attuata nell’ambito di un altro rapporto lavorativo non può comunque evitare la giusta causa del licenziamento. Infatti, è stata la Cassazione a ribadire che in casi simili non conta la data a cui risale la condotta ma il suo impatto rispetto alla compromissione del rapporto lavorativo.