Ultim’ora salario minimo, c’è l’approvazione ma è un disastro: 400€ al mese netti per iniziare | Trattati peggio che nei campi di cotone

Salario minimo - circuitolavoro.it
Il salario minimo è una realtà concreta, ma la realtà non è così idilliaca: poco più di 400 € e nei casi migliori si arriva a 500€.
Si torna a parlare di salario minimo. Quello che in Europa è stato attuato con una certa prontezza, ma che in Italia è sempre sembrato un ostacolo insormontabile.
Una di quelle promesse che restano sempre lì – sospese tra una bozza di legge, un rinvio in commissione e una conferenza stampa. Ventidue Paesi dell’Unione l’hanno già introdotto da tempo, e in alcuni casi anche rivalutato. Adesso tocca a noi.
Sul fronte politico, il Partito Democratico ha rilanciato la proposta di fissare un salario minimo a 9€ lordi l’ora. Una cifra simbolica e concreta, che per Elly Schlein sarebbe il primo passo per combattere il lavoro povero, che in Italia riguarda persino chi ha un contratto full-time. La segretaria dem è tornata a spingere sull’acceleratore, accusando il governo di tenere bloccata una riforma fondamentale, nonostante il sostegno di larga parte dell’opinione pubblica. Da qui una serie di eventi e proposte.
Salario minimo in Italia: cosa è successo
Anche il Movimento 5 Stelle ha rilanciato la sua battaglia, portando in Parlamento una proposta sostenuta da oltre 120.000 firme. Il punto, secondo loro, è semplice: non si può parlare di dignità del lavoro se chi lavora resta sotto la soglia di povertà. E i dati Eurostat lo confermano: quasi un lavoratore su dieci in Italia è povero, pur avendo un impiego a tempo pieno.
Dall’altra parte c’è l’esecutivo, che continua a mostrarsi freddo. Giorgia Meloni insiste: i salari stanno crescendo grazie all’inflazione in calo e ai nuovi contratti. Ma gli economisti ricordano che, dal 2008, i salari reali in Italia sono crollati dell’8,7% – peggior dato del G20. Il timore del governo? Che una soglia legale penalizzi le piccole imprese e indebolisca la contrattazione. Ma fuori dai palazzi, chi prende 5 o 6€ lordi l’ora non è tutelato da nessuno.
Salario minimo da fame: una realtà firmata nero su bianco
Non sempre il salario minimo è la soluzione, ma ignorarlo peggiora le cose. Fino al 2024, la Bulgaria era in fondo alla classifica europea: 477 € lordi al mese. Ma dal 1° gennaio 2025 ha alzato la soglia a 550€, grazie a un decreto legato al salario medio nazionale.
La Bulgaria ha un costo della vita significativamente più basso rispetto all’Italia, e questo è un elemento cruciale per capire perché un salario minimo di 551€ possa essere più sostenibile lì che da noi – anche se resta comunque molto basso.
C’è da dire che, il costo della vita in Bulgaria è nettamente diverso. Lì l’affitto di un monolocale fuori città può costare intorno ai 150–250€ al mese, contro i 500–700€ in una città media italiana.
Anche beni di consumo come alimentari, trasporti pubblici e bollette hanno costi inferiori: un pasto al ristorante può costare 5–7 €, una corsa in taxi 1–2 €, e le utenze mensili per un piccolo appartamento stanno spesso sotto i 100€.
In Italia, invece, solo l’affitto può mangiarsi da solo metà o più dello stipendio di un lavoratore sottopagato, soprattutto nelle grandi città. Eppure molte persone prendono cifre paragonabili alla Bulgaria, ed è tutto legale.