Ultim’ora, “Tutti licenziati”: l’azienda n.1 nella moda ha fatto fuori il personale | Decine di famiglie rovinate

Burberry (pexels.com) - circuitolavoro.it

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Burberry (pexels.com) – circuitolavoro.it

Liquidati dall’azienda, numerosi i dipendenti in difficoltà: al centro della vicenda i punti vendita di Burberry.

Burberry, iconica e famosa maison di moda britannica, simbolo dell’eleganza senza tempo e del motivo tartan, è al centro di una polemica importante.

Tutto ha avuto inizio quando l’azienda ha avviato una ristrutturazione interna, un’espressione che può sembrare positiva per tutti.

In realtà, tale ristrutturazione avrebbe previsto un taglio imponente del personale a livello globale.

In Italia si sono già visti i primi effetti di questa decisione di grande impatto presa dalla maison, ma a Roma si sta consumando quella che per tanti è una tragedia.

Famiglie senza lavoro, Burberry procede al licenziamento

Già diversi anni fa l’azienda aveva deciso di fare un passo indietro rispetto al mercato romano. Grande atto sia impattante che simbolico era stata la chiusura del negozio simbolo dell’abbigliamento di lusso di Roma, quello che si trovava in Via Condotti. Già in quell’occasione, l’azienda aveva annunciato licenziamenti.

In questi giorni, invece, si sta diffondendo la notizia che riguarda gli altri punti vendita della Capitale. I licenziamenti a cui sta provvedendo la maison su Roma sono 4, e riguardano i dipendenti dello store che si trova a Castel Romano Outlet, riporta anche Roma Today. A rimanere operativi sono lo store di Castel Romano, nonostante i licenziamenti, quello di La Rinascente a Via del Tritone e quello presso l’Aeroporto di Fiumicino. I sindacati intervengono sui licenziamenti e sul piano dell’azienda che li prevede: ecco cosa hanno domandato.

Burberry a Londra (pexels.com) - circuitolavoro.it
Burberry a Londra (pexels.com) – circuitolavoro.it

Licenziamento per 4 dipendenti, intervengono i sindacati

I Sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs si sono interessati alla vicenda e hanno proceduto a contestare la scelta e mettere in campo richieste a tutela dei lavoratori licenziati. Secondo i rappresentanti, infatti, sarebbe contrario ai diritti dei lavoratori scegliere di licenziare personale solamente per una strategia aziendale, che i sindacati definiscono erronea. Le richieste si sono concentrate sulla messa in campo di ammortizzatori sociali e possibilità di ricollocazione.

L’azienda avrebbe provveduto ad alcune proposte, ma attualmente è stato dichiarato lo stato di agitazione nazionale nei negozi del brand. La situazione, insomma, è divenuta una questione sociale oltre che economica, che potrebbe creare un importante precedente per i lavoratori del settore. Già la chiusura del negozio in Via Condotti aveva lasciato non pochi perplessi, e ora i licenziamenti e il piano di ristrutturazione in atto fanno sì che più nessuno si senta al sicuro.