L’INPS conferma le disposizioni sulle visite fiscali per il 2025, mantenendo inalterate le fasce di reperibilità già adottate. Questo regolamento si applica sia ai lavoratori del settore privato che a quelli della pubblica amministrazione, garantendo uniformità e trasparenza.
Dal 2024, le fasce di reperibilità per i dipendenti pubblici e privati sono state equiparate, eliminando ogni differenza precedentemente prevista dal cosiddetto decreto Madia-Poletti. L’obbligo di essere reperibili si estende per tutta la settimana, inclusi i festivi, nelle seguenti fasce orarie:
Questo significa che i lavoratori devono essere disponibili per eventuali controlli durante questi intervalli, pena possibili sanzioni.
Le visite fiscali vengono attivate sia d’ufficio dall’INPS sia su richiesta del datore di lavoro, in seguito alla trasmissione del certificato medico. Il documento, inviato telematicamente dal medico curante, indica la durata prevista della malattia e l’indirizzo presso il quale il lavoratore sarà reperibile. È fondamentale che questi dati siano corretti e aggiornati, per evitare disguidi o conseguenze disciplinari.
In alcuni casi, il periodo di malattia può includere anche il giorno precedente la redazione del certificato, se indicato esplicitamente dal medico. Assicurarsi che il proprio nominativo sia visibile sul campanello del domicilio è un dettaglio importante per consentire il corretto svolgimento delle verifiche.
Se un lavoratore si trova nella necessità di cambiare il luogo di reperibilità, è possibile farlo attraverso apposite comunicazioni. I dipendenti privati devono informare sia il datore di lavoro che l’INPS, mentre i dipendenti pubblici devono rivolgersi direttamente alla propria amministrazione. Questa modifica può essere gestita anche tramite il portale INPS, accedendo ai servizi online con credenziali SPID, CIE o CNS.
Non sempre i lavoratori sono obbligati a rispettare le fasce di reperibilità. Esistono infatti situazioni che consentono l’esonero dai controlli, tra cui:
È necessario, comunque, avvisare il datore di lavoro e fornire documentazione giustificativa.
In assenza di motivazioni valide, il lavoratore può incorrere in sanzioni. Le penalità prevedono la decurtazione della retribuzione:
Inoltre, il datore di lavoro potrebbe intraprendere azioni disciplinari. Per evitare queste conseguenze, è importante fornire tempestivamente una giustificazione valida.entare una giustificazione valida entro i termini stabiliti.
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