Il Voucher Lavoro Turismo 2023: le clausole contenute nel decreto legge n. 48 del 4 maggio 2023, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 103 del 4 maggio 2023, introducono misure immediate per promuovere l’inclusione sociale e facilitare l’accesso al mercato del lavoro.
Queste disposizioni, entrate in vigore il 5 maggio 2023, comprendono diverse novità riguardanti la regolamentazione delle prestazioni occasionali nel settore del turismo.
Di seguito, elenchiamo le modifiche apportate a tale normativa, che impattano le imprese e i lavoratori operanti nell’ambito del settore turistico.
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Cosa prevede la disciplina relativa al contratto di prestazione occasionale
L’articolo 54 bis del decreto legge n. 50 del 24 aprile 2017 disciplina il contratto di prestazione occasionale e stabilisce, nel comma 1, i limiti per l’utilizzo di tale strumento. In particolare, durante un singolo anno civile, sono previsti i seguenti limiti:
- Un limite di compensi pari a 5.000 euro per ogni prestatore, considerando l’insieme di tutti gli utilizzatori;
- Un limite di compensi pari a 10.000 euro per ogni utilizzatore, considerando l’insieme di tutti i prestatori;
- Un limite di compensi pari a 2.500 euro per le prestazioni offerte dal singolo prestatore allo stesso utilizzatore;
- Un limite di compensi pari a 5.000 euro per ogni prestatore, riferito alle attività svolte nei confronti degli utilizzatori elencati nella legge n. 91 del 23 marzo 1981 e disciplinate nel decreto del Ministero dell’Interno dell’8 agosto 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 195 del 23 agosto 2007.
Inoltre, la suddetta normativa prevede che i seguenti soggetti possano utilizzare il contratto di prestazione occasionale:
- Persone fisiche, quando il contratto di lavoro riguarda un’attività professionale o d’impresa (Libretto Famiglia);
- Altri utilizzatori, nei limiti stabiliti nel comma 14;
- Società sportive, in conformità alle disposizioni contenute nella legge n. 91 del 23 marzo 1981.
Il comma 14 di tale articolo legislativo vieta l’uso del contratto di prestazione occasionale nei seguenti casi:
- Da parte degli utilizzatori che hanno più di 10 dipendenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato;
- Da parte delle imprese operanti nel settore agricolo;
- Da parte delle imprese operanti nel settore dell’edilizia e settori correlati, nonché da quelle che:
- Si occupano di attività di escavazione o lavorazione di materiale lapideo;
- Operano nel settore delle miniere, cave e torbiere;
- Da parte dei soggetti che operano nel settore degli appalti di opere o servizi.
Le modifiche apportate dal nuovo Decreto Lavoro
Mediante il nuovo Decreto Lavoro 2023, il governo ha introdotto delle modifiche alla normativa esistente, con l’obiettivo di ampliare i limiti e le opportunità per l’utilizzo dei compensi.
In particolare, è stata aggiunta una disposizione che incrementa il limite dei compensi erogabili da ogni utilizzatore da 10.000 a 15.000 euro per le attività svolte dai prestatori negli ambiti congressuali, degli eventi, degli stabilimenti termali e dei parchi a tema.
Inoltre, in relazione al divieto di ricorso alla prestazione occasionale da parte di utilizzatori con più di 10 dipendenti a tempo indeterminato, è stata concessa la possibilità alle imprese turistiche che impiegano fino a 25 lavoratori a tempo indeterminato di utilizzare tale strumento.