Ecco perché si parla di 2mila posti di lavoro a rischio in Italia e di settori più in bilico. C’è bisogno di una modifica nella gestione adeguandola di più ai tempi recenti.

A prescindere dal tipo di lavoro che si svolge e dalla retribuzione indicata nel contratto collettivo nazionale, i lavoratori, secondo quanto si legge dai commenti sui social, non vedrebbe un futuro brillante davanti a sé.

Gli italiani infatti, di età assortite, guardano con preoccupazione al futuro, in quanto c’è chi ipotizza che la vita sarà ancora peggio e maggiormente precaria di adesso, chi è convinto che sarà difficile mantenere una vita dignitosa e così via.

Ma non sono soltanto gli adulti e gli anziani a vedere “nero”, ma anche i giovani italiani, com’è emerso dall’indagine Istat del 2024, riportata da infodata.ilsole24ore.com: un ragazzo su tre ha dichiarato di avere paura del futuro, mentre il 34% di loro spera di poter vivere all’estero una volta terminati gli studi.

Oltre a tutte queste previsioni pessimistiche ci si mette anche la notizia che potrebbero essere a rischio 2mila posti di lavoro in Italia, specificando anche i settori in bilico che destano maggiore preoccupazione.

L’indagine svolta ad Ancona

In Italia si respira uno scarso ottimismo per il futuro, nonché sulla sanità, sul lavoro e sul futuro delle aree interne, motivo per cui la preoccupazione che i giovani preferiscano “scappare” all’estero in cerca di condizioni migliori, piuttosto che restare qui in Italia, è sempre più concreta. Per rendere questo pensiero ancora più definito, la Cgil Marche ha realizzato un sondaggio tramite l’Osservatorio Futura, presente il 21 luglio alla Loggia dei Mercanti di Ancona, in merito all’iniziativa “Lavoro e società nelle Marche” e “Un’agenda per le Marche per arrestare la decadenza”. Tale sondaggio si è basato su indagini a campione dove a rispondere sono stati il 49% degli uomini e il 51% delle donne, attraverso le interviste con metodo Cawi.

Quanto è emerso fa capire che gli intervistati sono parecchio demoralizzati per il futuro visto che: il 42% pensa che nei prossimi 5 anni, le condizioni di lavoro peggioreranno, mentre il 59% sostiene che con gli stipendi attuali non si possa neanche acquistare casa, così come il 60% pensa che i giovani che fuggono dalle Marche, lo fanno per mancanza di lavoro in Italia e così via.

I settori più a rischio (Fonte: Canva) – www.circuitolavoro.it

Molti posti di lavoro a rischio

Si parla di 2mila posti di lavoro a rischio in Italia in questi determinati settori e a commentare tutto ciò Giuseppe Santarelli, segretario generale Cgil Marche, dopo aver mostrato i dati emersi dal sondaggio. Come ha dichiarato: “sono a rischio oltre 2mila posti di lavoro: riguardano i settori tradizionali della moda, l’automotive legato alla Fiat e il settore del bianco”.

Inoltre ha poi affermato: “la nostra agenda ha l’obiettivo di portare la voce di un’organizzazione che conta oltre 171mila iscritti nel dibattito pubblico e d’innescare riflessioni e proposte…”, concludendo poi che: “non possiamo pensare che, mentre il mondo cambia, l’industria locale ragioni ancora come nel ‘900”.

Nadia

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