Ecco come cambiano i lavori interinali in Italia dopo questa svolta. Facciamo chiarezza in merito.

La ricerca del lavoro diventa ogni giorno che passa sempre più, in certi contesti, una Missione Impossibile alla Tom Cruise. In quanto, sono molteplici i paletti che si mettono davanti al lavoratore volenteroso.

Tra questi troviamo sicuramente: il titolo di studio, gli anni di esperienza, l’età, la conoscenza o meno di una lingua straniera e così via. Arrivando poi alla stipula del contratto, traguardo molto importante.

Qualora l’azienda non dovesse fallire, una volta ottenuto il posto fisso, si è consapevoli del fatto che non bisognerà più spulciare tra i tantissimi annunci online che le agenzie del lavoro pubblicano con regolarità.

Eppure in merito ai lavori interinali le cose potrebbero cambiare quanto prima, portando quella svolta italiana non apprezzata da tutti quanti. Ecco che cos’è successo.

Cos’è il lavoro interinale

Prima di parlare di questo cambiamento che ha diviso l’opinione pubblica, facciamo un passo indietro, iniziando a dire, per chiunque non fosse informato, che il lavoro interinale è gestito dalle agenzie per il lavoro le quali assumono loro i lavoratori e li assegnano alle aziende che fanno domanda per un tempo più o meno lungo.

Qui gli scenari che si potrebbero venire a creare sono molteplici: l’azienda alla fine del contratto decide di assumere il dipendente in maniera diretta; l’interinale assume a tempo indeterminato il cittadino, al quale a sua volta verrà assegnato sempre un nuovo impiego; oppure nel caso più pessimista, al termine del contratto, il lavoratore non viene confermato né dall’azienda né dall’agenzia per il lavoro.

Le novità in merito alle agenzie per il lavoro (Fonte: Canva) – www.circuitolavoro.it

Le modifiche del lavoro interinale

Spiegato quindi il concetto di lavoro interinale, come mai si parla di un forte cambiamento che ha diviso l’opinione pubblica? Come possiamo leggere da ansa.it, il cambiamento più radicale, qualora dovesse andare in porto, riguarderebbe il fatto che un’agenzia interinale possa mandare a lavorare in un’azienda, il “suo” lavoratore, per un massimo di 4 anni. Il problema di fondo starebbe in quell’eccezione: 3 anni se il lavoratore ha un contratto a termine e 4 anni se il rapporto di lavoro tra azienda e agenzia avviene per la prima volta.

Come denuncia Daniele Manca del Pd: “Così non si fa altro che aumentare la precarietà del lavoro, creando più lavoro povero e meno sicuro”. Sarà veramente così o meno? Le opinioni a tal riguardo abbondano, per questo non ci resta altro da fare che attendere la decisione finale in merito.

Nadia

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