Se rifiuti di fare straordinari ti licenziano: la legge parla chiarissimo

Cosa dice la legge in merito allo straordinario (Fonte: Canva) - www.circuitolavoro.it
Come mai se rifiuti di fare straordinario, il datore di lavoro ti può licenziare? Ecco che cosa dice la legge in merito.
In Italia, l’orario di lavoro considerato normale è quello full-time, quindi di 40 ore settimanali, anche se alcuni contratti collettivi nazionali, prevedono un full-time ridotto, cioè a 37 ore settimanali.
Oltre a questo, il contratto individuale può prevedere anche un orario più basso di quello considerato normale, come per esempio 20 ore settimanali e parliamo del classico part-time.
Qui il discorso cambia, in quanto ci sono lavori per cui si viene assunti direttamente con questo orario dimezzato e altri invece per cui la richiesta arriva in un secondo momento, da parte del dipendente per specifiche situazioni, come per esempio esigenze di salute o familiari. In questo caso, il lavoratore farà domanda e il datore di lavoro potrà decidere liberamente se accettare o meno la richiesta.
In ogni caso a prescindere che il contratto sia part-time o full-time, il lavoratore ha dei diritti ma anche dei doveri da rispettare. Per questo motivo in molti si sono chiesti perché, potrebbero essere licenziati se si dovessero rifiutare di fare lo straordinario? Ecco cosa dice la legge in merito.
La differenza tra il lavoro part-time e full-time
La differenza principale che salta subito all’occhio quando si parla di contratto di lavoro full-time e part-time è l’orario di lavoro settimanale che il dipendente dovrà svolgere, in quanto si parla di tempo pieno e tempo parziale. Come dicevamo quindi il primo stabilisce che il lavoratore dovrà lavorare 40 ore settimanali, mentre il secondo con orario ridotto che può essere più o meno di 20 ore settimanali.
Le differenze tra un contratto all’altro riguardano poi la retribuzione, i contributi versati, i quali si basano sull’orario a tempo pieno e l’orario. Per il part-time, infatti, i titolari potranno optare per: orizzontale (orario ridotto distribuito su tutti i giorni lavorativi), verticale (tempo pieno alcuni giorni della settimana), misto (combinazione di entrambi). Quello che non cambia invece sono i diritti, in quanto i lavoratori hanno i medesimi, così come i doveri da rispettare in azienda.
La questione dello straordinario
Chiarita la differenza tra orario full-time e part-time, in quale caso il datore di lavoro può licenziare il dipendente se rifiuta di fare lo straordinario? Ebbene, come riportano da Brocardi, in caso di part-time, se il datore di lavoro chiede al lavoratore di passare al tempo full-time per esigenze di servizio e questo si rifiuta, ha il diritto di licenziarlo. Questa è la decisione che ha preso la Cassazione, durante il ricorso di una dipendente che non accettava il cambio d’orario.
Anche se il rifiuto a passare dal tempo parziale al tempo pieno da solo, non basta per essere licenziati, come stabilito dalla legge: “il licenziamento è legittimo solo se il datore di lavoro dimostra l’assenza di alternative organizzative e l’impossibilità di ricollocare il lavoratore in altra mansione”. Quindi nessuno può obbligare un lavoratore a cambiare orario, ma se non ci sono altre strade da prendere, il datore di lavoro può decidere di licenziarlo e questo dalla legge viene considerato giustificato.