Stress da lavoro (Fonte: Canva) - www.circuitolavoro.it
Ecco quali sono tutti i casi in cui vi spetta un risarcimento per lo stress da lavoro.
Lo stress da lavoro è un tema ricorrente, soprattutto negli ultimi anni, dove il carico di lavoro appare sempre maggiore. Molti dipendenti lamentano proprio il fatto di non avere più tempo da dedicare alla propria vita privata.
Il malcontento sul lavoro genera il fenomeno del burnout, scenario di cui si parla spesso ultimamente, cioè quella sensazione di malessere ed esaurimento che si prova a livello fisico ed emotivo, legato a uno stress continuativo e cronico provato sul luogo lavorativo.
Sono molteplici i motivi per cui un lavoratore decide di licenziarsi, in quanto il burnout potrebbe essere la conseguenza di molteplici fattori, non soltanto sovraccarico, ma anche rapporto logorante con i colleghi, mobbing ricevuto dal datore di lavoro e così via.
Per questo motivo, è molto importante conoscere tutti i casi per cui vi spetta un risarcimento da stress da lavoro. Facciamo chiarezza.
C’è stato un caso che ha permesso di parlare di stress da lavoro e di risarcimento anche in assenza di mobbing, cioè quel comportamento aggressivo e persecutorio, che viene messo in atto sul luogo lavorativo, in maniera sistematica, da colleghi o dal datore di lavoro stesso. Questo atteggiamento verso la vittima, lo porta a isolarsi dal resto del gruppo, danneggiando psicologicamente il lavoratore con comportamenti verbali e non verbali, come insulti, minacce e così via.
Il caso in questione ha visto una lavoratrice citare in giudizio il proprio titolare per ottenere un risarcimento, in quanto dalle sue parole avrebbe subito un sovraccarico di mansioni non volute, nonché l’assegnazione di responsabilità senza essere stata formata e il rifiuto di tenere comunque conto delle sue disponibilità personali. Tutto ciò le avrebbe generato un disturbo ansioso-depressivo con un’invalidità riconosciuta del 40%. Il tribunale di primo grado e la Corte d’Appello hanno rigettato la sua richiesta di rimborso, mentre a ribaltare la situazione ci ha pensato la Corte di Cassazione.
Quando si parla di stress da lavoro, non ci si riferisce soltanto al mobbing, ma ci sono altri casi per cui è possibile ottenere un risarcimento. Come possiamo leggere da quifinanza.it, il caso presentato nel paragrafo precedente, ha ricevuto una svolta dopo aver presentato un ulteriore ricorso in Cassazione.
Questa infatti ha accolto il ricorso, richiamando l’articolo 2087 del Codice Civile, dove viene chiaramente imposto al datore di lavoro l’obbligo di tutelare l’integrità sia modale che fisica del dipendente e inoltre la Suprema Corte ha confermato che non serve provare mobbing per stabilire che l’azienda è responsabile dello stress percepito. Motivo per cui l’azienda è tenuta a tutelare la salute psicofisica dei dipendenti, in quanto è un parametro imprescindibile di sostenibilità e legalità. Se pensate quindi che questo diritto non sia rispettato, fareste meglio a chiedere consiglio a un legale, per capire se avete o meno diritto a ricevere un risarcimento.
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