UFFICIALE DIPENDENTI, se sei in malattia la visita arriva a casa: il datore di lavoro è obbligato a segnalarti | Da oggi controllano tutti

Visita medica obbligatoria: le nuove regole del 2025 - circuitolavoro.it
È stata introdotta una legge che prevede la visita domiciliare in caso di malattia: se il dipendente si rifiuta, non può tornare al lavoro.
Purtroppo non siamo macchine e, com’è giusto che sia, ci ammaliamo. E quando succede, non basta mandare un messaggio al datore di lavoro o ai coordinatori con scritto ‘oggi non vengo’. Se si è lavoratori dipendenti, c’è un meccanismo preciso che si attiva – fatto di certificati, giorni pagati (a volte sì, a volte no), controlli dell’INPS e regole che non tutti conoscono fino in fondo.
Di norma, se ci si deve assentare dal lavoro a causa di infortunio esterno o malattia, serve prima il certificato del medico di base. Senza questo, anche se stiamo male per davvero, l’assenza può risultare ingiustificata. Così è sempre stato per ogni contratto subordinato. Tuttavia, quello che molti non sanno è che da gennaio 2025 il datore di lavoro è obbligato a mandare il medico a casa a visitare il lavoratore in determinate circostanze.
Le visite al dipendente in malattia
Quando si parla di visite in malattia, la prima cosa che viene in mente sono i controlli. Servono per garantire che il lavoratore sia effettivamente a casa durante il periodo di malattia. In questo frangente, basta rispettare le fasce orarie per non incorrere in problemi.
Ma quello che in pochi sanno è che, superato un certo numero di giorni di assenza, nel 2025 il datore di lavoro è obbligato a mandare un medico a casa a visitare il lavoratore per questioni di sicurezza. E rifiutare questo passaggio (da ambe le parti) comporta l’impossibilità di tornare a lavorare, anche se la malattia è finita.à
Malattia prolungata, scatta l’obbligo di visita medica: e non si scappa
Quando si superano i 60 giorni continuativi di assenza per malattia o infortunio, non basta più il certificato del medico curante. Prima di tornare a lavorare serve il via libera del Medico Competente Aziendale, che deve verificare se siamo ancora idonei a svolgere la nostra mansione. Senza questa visita – obbligatoria per legge – non possiamo rientrare, neppure se ci sentiamo in forma.
Il datore di lavoro ha l’obbligo di richiederla e pagarla, e se non lo fa rischia sanzioni pesanti. E se ci si rifiuta di sottoporsi alla visita? Niente rientro. Fino a quando non si riceve l’idoneità, si resta fuori. La regola vale per tutti i dipendenti soggetti a sorveglianza sanitaria, a prescindere dal tipo di contratto.
Tale legge, in realtà, non è una novità dell’ultima ora. È scritta nero su bianco già nel Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, cioè il famoso Decreto Legislativo 81 del 2008. Ma attenzione: a partire da gennaio 2025, questa regola è stata rafforzata. Con una modifica introdotta dalla Legge n. 203 del 2024, entrata in vigore il 12 gennaio 2025, non si può più rientrare al lavoro dopo un’assenza lunga senza prima avere l’ok del Medico Competente Aziendale. E se non si fa la visita, non si torna.