Proroga dello split payment IVA fino al 2026

Proroga dello split payment IVA in Italia fino al 2026, approvata dalla Commissione Europea. Scopri le novità dal 2025 e i dettagli operativi per Pubbliche Amministrazioni, società controllate e quotate.

La proroga dello split payment IVA, confermata fino al 30 giugno 2026 grazie all’approvazione della Commissione Europea, continua a interessare gli stessi soggetti obbligati degli anni precedenti. A seguito della decisione di esecuzione UE n. 2023/1552, l’Italia ha ottenuto il permesso per estendere questa misura speciale. Nota per la sua efficacia nel contrasto alla frode e all’evasione fiscale, la proroga copre anche l’obbligo di fatturazione elettronica, ribadendo l’importanza di tali interventi per ridurre il divario dell’IVA nel paese.

Una novità rilevante interesserà, però, dal 1° luglio 2025: le cessioni di beni e le prestazioni di servizi verso le società quotate in borsa e incluse nell’indice FTSE MIB subiranno delle modifiche nel loro trattamento ai fini IVA.

La richiesta di proroga, presentata il 26 settembre 2022, riflette l’impegno italiano nel mantenere misure efficaci contro l’evasione, pur avendo inizialmente assunto l’impegno di non richiederne il rinnovo.

Dettagli operativi e contestazione dello Split Payment

Lo split payment interessa:

  • Pubbliche Amministrazioni
  • Società controllate da enti pubblici
  • Società quotate in borsa entro l’indice FTSE MIB

Introdotto per aumentare la lotta contro l’evasione IVA, lo split payment ha visto nel tempo diverse estensioni e modifiche, come quelle apportate dal Dl n. 148/2017, che hanno esteso il regime a nuovi soggetti. La legge n. 96/2018, per contro, ha escluso i professionisti soggetti a ritenuta d’acconto.

Sebbene vi siano critiche per gli effetti sulla liquidità delle imprese e possibili violazioni di principi comunitari, il meccanismo resta una soluzione percepita come più incisiva nella lotta all’evasione rispetto alla fatturazione elettronica. Proposte legislative come quella della legge n. 1074/2018 hanno cercato di introdurre alternative per mitigare tali criticità.

LEGGI ANCHE  Siisl 2025: oltre 15mila offerte di lavoro e 400mila corsi di formazione con Intelligenza Artificiale

Efficacia del meccanismo e obblighi futuri dell’Italia

Oltre agli aspetti operativi, l’Italia dovrà presentare entro il 30 settembre 2024 una relazione sull’efficacia di questa e altre misure relative ai rimborsi IVA. Questo passaggio è essenziale per continuare a monitorare l’impatto dello split payment nell’ambito del più ampio sforzo contro l’evasione fiscale.

Conclusione

La proroga dello split payment IVA fino al 2026 rappresenta un punto fermo nella strategia italiana di contrasto all’evasione fiscale. Se da un lato si conferma l’efficacia del meccanismo, dall’altro si aprono discussioni su possibili miglioramenti e alternative per superare le criticità evidenziate. Non resta che attendere ulteriori sviluppi e valutazioni da parte delle autorità competenti.

Per ulteriori informazioni e per rimanere aggiornati sulle ultime novità, visita la sezione dedicata alle news sul nostro sito.

Potrebbe interessarti anche
- Advertisement -
Ultimi articoli
Autore