Bonus mamme 2025 per partite IVA e autonome: requisiti, benefici e come ottenerlo

La Legge di Bilancio 2025 introduce un’importante novità a favore delle lavoratrici autonome e con partita IVA: un bonus mamme che garantisce un esonero parziale dai contributi previdenziali. La misura, pensata per sostenere le madri che operano in proprio, rappresenta un ampliamento delle agevolazioni già previste per le lavoratrici dipendenti. Ecco tutti i dettagli sul funzionamento, i requisiti e i benefici previsti.

Che cos’è il bonus mamme per partite IVA e autonome nel 2025?

Dal 1° gennaio 2025, le lavoratrici autonome e con partita IVA potranno usufruire di una riduzione dei contributi previdenziali obbligatori, destinata alle madri con determinati requisiti familiari e reddituali. Questa misura, regolata dal Regolamento (UE) n. 2023/2831, mira a supportare le madri lavoratrici senza gravare ulteriormente sulle finanze pubbliche.

In particolare, le beneficiarie potranno godere di uno sconto sui contributi per invalidità, vecchiaia e superstiti, aumentando così la loro disponibilità di reddito netto.

Chi può accedere al bonus?

Il bonus è riservato alle lavoratrici autonome e titolari di partita IVA che soddisfano i seguenti requisiti nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2025 e il 31 dicembre 2026:

  • Titolari di partita IVA, con redditi da lavoro autonomo o d’impresa (in contabilità ordinaria o semplificata), o redditi da partecipazione;
  • Reddito annuo non superiore a 40.000 euro;
  • Madri di almeno due figli, con il più giovane di età inferiore a 10 anni (per due figli) o 18 anni (per tre o più figli).

Esclusioni:
Non potranno accedere al bonus le lavoratrici che:

  • operano nei settori del lavoro domestico;
  • hanno optato per il regime forfettario;
  • hanno già beneficiato dell’esonero contributivo nel 2024.

Cosa spetta alle beneficiarie?

Il beneficio consiste in una riduzione del 35% sui contributi previdenziali obbligatori a carico delle lavoratrici madri. Questa agevolazione si applica esclusivamente ai contributi per invalidità, vecchiaia e superstiti, il cui importo varia in base al reddito dichiarato.

Per esempio, se una lavoratrice è tenuta a versare un totale di 10.000 euro di contributi previdenziali annui, grazie al bonus pagherà circa 6.500 euro, risparmiando così 3.500 euro. Il restante importo sarà coperto dai fondi stanziati dallo Stato.

Come funziona e quando sarà operativo il bonus?

Il bonus sarà applicato direttamente tramite il meccanismo di decontribuzione, che prevede la riduzione dell’importo dovuto nella dichiarazione dei redditi. Anche se la lavoratrice non versa parte dei contributi, questi saranno comunque coperti grazie ai 300 milioni di euro stanziati annualmente dalla Legge di Bilancio 2025.

L’effettiva operatività della misura dipenderà dalla pubblicazione del decreto attuativo, atteso entro 30 giorni dall’entrata in vigore della Legge di Bilancio.

Visita la nostra sezione dedicata ai bonus partite iva.

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