Fra le novità approvate in Commissione alla Camera nell’ambito della Legge di Bilancio 2025, spicca il rifinanziamento del Fondo Morosità Incolpevole. Con uno stanziamento complessivo di 30 milioni di euro per il prossimo biennio, questa misura punta a sostenere le famiglie in difficoltà economica, confermandosi uno strumento cruciale per contrastare il problema degli sfratti.
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Le origini del Fondo Morosità Incolpevole
Il Fondo è stato istituito nel 2013, con il decreto legge n. 102, in risposta all’aumento degli sfratti per morosità verificatosi a seguito della crisi economica globale. L’obiettivo è quello di aiutare le famiglie che, a causa di circostanze impreviste, non riescono più a sostenere i costi dell’affitto. La misura si rivolge specificamente agli inquilini che hanno ricevuto un provvedimento di sfratto per morosità non imputabile a loro responsabilità.
Come saranno distribuiti i fondi?
Dei 30 milioni di euro previsti:
- 20 milioni saranno destinati al 2025;
- I restanti 10 milioni saranno utilizzabili nel 2026.
Questi fondi verranno successivamente ripartiti tra le regioni e i comuni, che definiranno le regole operative per l’accesso.
I requisiti per accedere alla misura
L’accesso al Fondo non è universale, ma subordinato al rispetto di criteri specifici.
Chi può beneficiare del Fondo?
Il supporto è destinato agli inquilini che:
- Hanno subito una significativa perdita di reddito per motivi quali:
- Licenziamento;
- Cassa integrazione;
- Mancato rinnovo di contratti a termine o atipici;
- Cessazione di attività libero-professionali;
- Malattia grave, infortunio o decesso di un familiare.
Inoltre, è necessario aver ricevuto un provvedimento di sfratto per morosità.
Il ruolo chiave di comuni e regioni
Saranno i comuni e le regioni a stabilire i criteri dettagliati e i tempi per fare domanda. Nel 2024, ad esempio, le richieste dovevano essere presentate presso il Comune di residenza secondo le regole previste dai bandi locali, consultabili nell’Albo pretorio online. Per agevolare il processo, era possibile rivolgersi ai Caf e ai patronati.
Un problema crescente: i dati sugli sfratti in Italia
Stando ai dati forniti dal Ministero dell’Interno, nel 2022 in Italia sono stati portati a termine 30.385 sfratti. I provvedimenti emessi hanno superato la soglia dei 40mila, con più di 33.500 casi riconducibili alla morosità. Tra le regioni, il Lazio si posiziona al primo posto per numero di sfratti eseguiti (7.228, di cui 3.718 nella sola città di Roma), seguito dalla Lombardia e dalla Campania.
L’andamento del mercato delle locazioni
Tra il 2022 e il 2023, i prezzi degli affitti sono cresciuti mediamente del 6,1%, con un incremento del 10,2% nelle 14 città metropolitane. Milano ha registrato il balzo più significativo (+19,2%), seguita da Trieste (+16,4%) e Napoli (+15,8%). Al contrario, Firenze è stata l’unica grande città a segnalare un calo (-1,5%).
Una prospettiva di crescita continua
L’aumento dei prezzi, iniziato nel 2022, sembra destinato a proseguire. Dopo un lungo periodo di stabilità tra il 2015 e il 2019, il mercato delle locazioni ha iniziato a registrare incrementi consistenti. Nel secondo semestre 2023, i prezzi di locazione sono cresciuti del 3,8% rispetto allo stesso periodo del 2022, evidenziando una forte polarizzazione tra le città italiane.