Bonus Affitti: a chi spettano le detrazioni per i canoni di locazione

Bonus affitti e detrazioni per canoni di locazione: una guida completa per massimizzare i vantaggi fiscali.

Chi vive in una casa in affitto può usufruire di alcune interessanti detrazioni dall’IRPEF per i canoni di locazione pagati. Queste agevolazioni fiscali sono rivolte a diverse categorie di inquilini, e in questo articolo esamineremo chi può beneficiare del bonus affitti e quali sono le condizioni necessarie.

Bonus affitti: di cosa si tratta

A favore degli inquilini che hanno stipulato un contratto di locazione di un immobile ad uso abitativo, in presenza di specifiche condizioni, sono previsti alcuni benefici sotto forma di detrazioni dall’IRPEF. È importante notare che queste detrazioni sono utilizzabili solo se si ha un reddito assoggettato a IRPEF, come il reddito da lavoro dipendente, pensione o lavoro autonomo. Chi ha redditi con regimi di imposta sostitutivi all’IRPEF, come il regime forfettario per i lavoratori autonomi, non può usufruirne.

L’importo delle detrazioni dipende da vari fattori, tra cui i soggetti beneficiari, il reddito complessivo del conduttore e la tipologia di contratto stipulato, se a canone libero o a canone concordato. Tuttavia, è importante sottolineare che queste detrazioni non determinano una riduzione dei canoni da versare al locatore.

Detrazioni fiscali per gli inquilini

In base alle disposizioni attualmente in vigore, sono previste le seguenti detrazioni per gli inquilini di alloggi adibiti ad abitazione principale locati con contratti a canone libero o a canone concordato:

  1. Detrazione per gli inquilini di alloggi a canone libero

La detrazione, disciplinata dall’articolo 16, comma 01, TUIR, è riconosciuta a favore dei soggetti titolari di contratti di locazione a canone libero, stipulati o rinnovati ai sensi della legge n. 431/1998. L’importo della detrazione varia in base al reddito complessivo del conduttore.

  1. 300 euro, se il reddito complessivo non supera 15.493,71 euro.
  2. 150 euro, se il reddito complessivo è superiore a 15.493,71 euro ma non a 30.987,41 euro.
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Se il reddito complessivo supera 30.987,41 euro, non spetta alcuna detrazione.

  1. Detrazione per gli inquilini di alloggi a canone concordato

Anche per gli inquilini di alloggi adibiti ad abitazione principale locati con contratti a canone concordato, esistono detrazioni fiscali. L’importo varia in base al reddito complessivo del conduttore.

  1. 495,80 euro, se il reddito complessivo non supera 15.493,71 euro.
  2. 247,90 euro, se il reddito complessivo è superiore a 15.493,71 euro ma non a 30.987,41 euro.

Inoltre, la detrazione non spetta per i contratti di locazione intervenuti tra enti pubblici e contraenti privati.

  1. Detrazione per i giovani Inquilini

Una detrazione è prevista a favore dei giovani inquilini di età compresa tra i 20 e i 31 anni (non compiuti) che adibiscono l’unità immobiliare locata a propria residenza. Il valore della detrazione è determinato come il maggior valore tra un importo forfetario di 991,60 euro e il 20% dell’ammontare del canone, fino a un limite massimo di 2.000 euro.

  1. Detrazione per Lavoratori dipendenti che trasferiscono la residenza per motivi di lavoro

Questa detrazione è prevista a favore dei lavoratori dipendenti che hanno trasferito o trasferiscono la propria residenza nel comune di lavoro o in uno di quelli limitrofi. L’importo varia in base al reddito complessivo del lavoratore.

  1. 991,60 euro, se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro.
  2. 495,80 euro, se il reddito complessivo è superiore a 15.493,71 euro ma non a 30.987,41 euro.

È fondamentale tenere presente che queste disposizioni fiscali sono suscettibili di cambiamenti nel corso del tempo, pertanto, è sempre consigliabile verificare le più recenti leggi e normative fiscali o consultare un professionista per ottenere informazioni aggiornate e dettagliate in base alla propria situazione finanziaria.

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Inoltre, è importante sottolineare che dal 2 al 31 ottobre 2023, i contribuenti italiani avranno l’opportunità di richiedere un contributo a fondo perduto relativo al Superbonus del 90%. Questa iniziativa mira a fornire un sostegno economico alle persone con limitate risorse finanziarie che hanno effettuato lavori di ristrutturazione sulla propria abitazione principale.

In aggiunta, tra i 550 emendamenti presentati alle commissioni riunite Ambiente e Industria del Senato, uno di particolare rilievo mira ad estendere le agevolazioni per i mutui prima casa fino al 31 dicembre 2024. La principale novità di questa proposta è la riduzione della soglia di reddito annuale da 40mila euro a 30mila euro per poter accedere a tali agevolazioni. Ciò implica che solo coloro con un reddito inferiore a 30mila euro avranno diritto alla garanzia statale dell’80% per il loro mutuo prima casa.

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Autore
Valerio Mainolfi
Valerio Mainolfi
Specializzato in comunicazione e marketing, amante della scrittura creativa, navigo costantemente tra ambizioni future e sfide del nostro tempo, agganciato all’evoluzione illogica del mio essere.