Il Consiglio dei Ministri ha recentemente approvato la Legge di Bilancio 2024, un passo fondamentale nella definizione delle politiche economiche e sociali dell’Italia per l’anno a venire. Mentre il dettaglio delle singole misure richiederà ulteriori lavori, è possibile dare uno sguardo più approfondito a una delle iniziative più significative: la decontribuzione per le mamme lavoratrici con due o più figli.
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La decontribuzione a favore delle mamme lavoratrici
La misura più significativa contenuta nella Legge di Bilancio 2024 riguarda la decontribuzione per le madri che lavorano. Questa iniziativa mira a liberare le lavoratrici con due figli o più dall’onere di pagare i contributi previdenziali a carico del lavoratore. Vediamo come questa misura influenzerà lo stipendio di queste lavoratrici.
Riduzione degli oneri previdenziali
Nel contesto di un contratto di lavoro subordinato, la responsabilità dei contributi previdenziali è suddivisa tra il datore di lavoro e il dipendente. La maggior parte dei contributi è pagata dal datore di lavoro, ma una parte rimane a carico del dipendente, in misura di un terzo del totale.
La decontribuzione per le mamme con due o più figli cambierà questa dinamica. La quota di contributi a carico del lavoratore non sarà più trattenuta direttamente dalla busta paga delle lavoratrici, ma verrà coperta dallo Stato.
Limiti temporali del Bonus per mamme lavoratrici
Tuttavia, è importante notare che il bonus mamma non sarà a tempo indeterminato. Per le lavoratrici con due figli, la decontribuzione sarà in vigore fino a quando il secondo figlio, il più giovane, avrà compiuto 10 anni. Nel caso di lavoratrici con più di due figli, il beneficio resterà in vigore fino al compimento dei 18 anni del figlio più giovane.
Una misura per sostenere la natalità
Il governo attuale, guidato dalla Premier Giorgia Meloni, è determinato a stimolare la natalità in Italia. In un momento in cui il paese ha bisogno di una crescita demografica positiva, la Legge di Bilancio 2024 offre incentivi alle mamme che decidono di avere più di un figlio, premiando in particolare coloro che scelgono di avere due o più figli. La motivazione dietro questa misura è riconoscere il contributo significativo che queste madri danno alla società attraverso la nascita di due o più figli, e lo Stato cerca di ricompensarle coprendo i contributi previdenziali a loro carico per un periodo determinato.
Promuovere il lavoro femminile
La decontribuzione delle mamme lavoratrici non solo offre un riconoscimento a livello previdenziale, ma sfida anche la concezione errata secondo cui promuovere la natalità disincentiverebbe il lavoro femminile in Italia. Al contrario, il governo dimostra che il lavoro delle mamme è apprezzato, offrendo un sostegno economico basato sul numero di figli. Va inoltre ricordato che il governo ha previsto misure concrete anche per le lavoratrici autonome, tra cui il congedo di maternità che offre un indispensabile supporto economico durante i periodi di maternità o paternità, senza richiedere l’astensione dall’attività lavorativa.
Aumento della busta paga lorda per le donne lavoratrici
Ma di quanto aumenta effettivamente la busta paga lorda delle donne lavoratrici grazie alla decontribuzione? In generale, i lavoratori dipendenti sono tenuti a versare una quota contributiva del 33%, di cui il 23,81% è coperto dal datore di lavoro, mentre il rimanente 9,19% è a carico del lavoratore dipendente.
L’effetto della decontribuzione si traduce in un aumento reale dello stipendio delle lavoratrici interessate. Questo aumento si può calcolare come segue:
- Per uno stipendio di €1.000, ci sarebbe un aumento di €91,9 al mese.
- Per uno stipendio di €1.100, l’incremento mensile sarebbe di €101,09.
- Per uno stipendio di €1.200, si registrerebbe un aumento di €110,28.
- Per uno stipendio di €1.300, l’aumento mensile ammonterebbe a €119,47.
- Per uno stipendio di €1.400, la busta paga aumenterebbe di €128,66.
- Per uno stipendio di €1.500, l’incremento sarebbe di €137,85.
- Nel caso di uno stipendio di €2.000, l’aumento mensile raggiungerebbe €182.
- Per uno stipendio di €2.500, la busta paga aumenterebbe di €229,75.
Questi incrementi rappresentano un supporto significativo per le mamme lavoratrici e dimostrano l’impegno del governo a favorire la natalità e promuovere il lavoro femminile.