È stato attuato il Decreto che introduce il Reddito Energetico 2024, un programma dedicato alle famiglie con un basso Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE). Questa iniziativa mira a promuovere l’installazione di impianti fotovoltaici nelle abitazioni private per il consumo interno, con l’obiettivo di incentivare l’adozione di fonti energetiche rinnovabili. Tale provvedimento mira anche a consentire alle famiglie di fronteggiare l’incremento dei costi dell’elettricità, promuovendo nel contempo il risparmio energetico.
Per sostenere questa iniziativa, è stato istituito un fondo di 200 milioni di euro, destinato principalmente alle famiglie che si trovano in situazioni di difficoltà economica, con un’attenzione particolare verso il Mezzogiorno del Paese.
In questa guida, forniremo una panoramica dettagliata del Reddito Energetico: spiegheremo cosa è esattamente e come funziona, chi può fare richiesta, quali sono i criteri necessari per essere ammessi al programma, e quali sono le informazioni disponibili al momento per presentare la domanda.
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Cos’è il Reddito Energetico?
Il Reddito Energetico costituisce un supporto finanziario rivolto alle famiglie in situazioni di svantaggio economico, con un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) inferiore a 15.000 euro, o a 30.000 euro nel caso di nuclei familiari con 4 o più figli a carico. Questo programma mira a finanziare l’installazione di impianti fotovoltaici per l’autoconsumo energetico. Il fondo nazionale per il Reddito Energetico, con un budget di 200 milioni di euro per gli anni 2024 e 2025, è stato istituito attraverso il Decreto del 8 agosto 2023, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 261 del 08-11-2023 dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto.
Secondo quanto specificato dalla nota del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), il Reddito Energetico si propone di raggiungere due obiettivi principali: uno sociale, offrendo un sostegno concreto alle famiglie più svantaggiate che hanno difficoltà nel pagare le bollette energetiche, e uno ambientale, promuovendo l’utilizzo di energia pulita attraverso l’installazione di pannelli solari, al fine di garantire una sicurezza energetica equa e sostenibile.
Questo programma, mantenendo le direttive del MASE, è stato incluso tra i bonus edilizi del 2024, come stabilito dalla Legge di Bilancio dello stesso anno, senza subire cancellazioni o modifiche sostanziali.
A chi spetta e requisiti
Ora, vediamo chi può beneficiare del Reddito Energetico e quali sono i requisiti necessari. Il sostegno finanziario è destinato alle persone fisiche che fanno parte di nuclei familiari con un ISEE inferiore ai 15.000 euro annui, oppure ai 30.000 euro annui nel caso di famiglie numerose con 4 o più figli a carico.
Ogni singolo beneficiario può richiedere l’agevolazione una sola volta e ricevere il relativo beneficio una sola volta, escludendo la possibilità di ottenere più di un beneficio sia per lo stesso individuo che per lo stesso nucleo familiare ai fini dell’ISEE.
Inoltre, sono previsti specifici requisiti relativi all’impianto fotovoltaico. Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha chiarito che per ottenere il bonus energetico occorre soddisfare i seguenti criteri:
- avere un reddito ISEE inferiore a 15.000 euro annui o a 30.000 euro annui per famiglie numerose;
- gli impianti fotovoltaici devono servire unità residenziali di nuclei familiari in difficoltà economica, con una potenza nominale compresa tra due e sei kilowatt, non eccedendo la potenza nominale in prelievo sul punto di connessione;
- gli impianti devono essere installati su coperture, superfici, aree e pertinenze di cui il beneficiario ha un valido diritto reale.
Questi criteri sono essenziali per poter accedere al Reddito Energetico e beneficiare del sostegno finanziario offerto dal governo.
Come funziona il reddito energetico
Il Reddito Energetico prevede l’erogazione, su richiesta, di un sostegno finanziario per coloro che installano impianti di energia verde per l’autoconsumo. Il Gestore Servizi Energetici (GSE) sarà responsabile della gestione di questa misura, definendo le modalità operative attraverso un regolamento che sarà reso pubblico entro marzo 2024.
Le richieste di accesso alle agevolazioni verranno valutate dal GSE seguendo una procedura sequenziale, conosciuta come “procedura a sportello”, suddivisa per aree geografiche di competenza.
Nonostante l’attesa del regolamento definitivo del GSE, il Decreto del 8 agosto 2023, che regola il Reddito Energetico, già specifica diversi punti chiave:
- Le risorse del Fondo saranno assegnate alle Regioni.
- Per i progetti che hanno concluso un contratto di reddito energetico, sarà fornito un contributo in forma di capitale, calcolato in base ai costi ammissibili per impianti con una potenza nominale compresa tra 2 e 6 kW. Tale contributo consiste in 2.000 euro come quota fissa e 1.500 euro per ogni chilowattora elettrico di potenza nominale.
- I costi ammissibili comprendono le spese effettivamente sostenute per la realizzazione dei progetti e per la fornitura dei servizi ammessi, e verranno erogati direttamente dal GSE al soggetto responsabile dell’intervento.
In attesa di ulteriori dettagli sul funzionamento del Reddito Energetico, una volta pubblicato il regolamento del GSE (del quale forniremo aggiornamenti), esamineremo più approfonditamente gli interventi ammissibili al Fondo.
Interventi ammissibili
Le agevolazioni stabilite dal Decreto 8 agosto 2023 sono destinate esclusivamente agli interventi che comportano l’installazione di impianti fotovoltaici per l’autoconsumo. Tali impianti devono essere collegati a utenze di consumo che, al momento della richiesta delle agevolazioni, risultino associate a un contratto di fornitura di energia elettrica intestato al beneficiario o a un membro del suo nucleo familiare, secondo quanto definito ai fini dell’ISEE.
Gli interventi di installazione fotovoltaica devono rispettare i seguenti requisiti:
- Assicurare che una parte dell’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico (quantità definita nel regolamento del Fondo) venga consumata internamente.
- Offrire servizi aggiuntivi, come una polizza assicurativa multi-rischi, un servizio di manutenzione e un servizio di monitoraggio delle prestazioni dell’impianto, per almeno dieci anni.
Le utenze di consumo connesse a tali impianti devono essere associate a unità immobiliari che rappresentano la residenza ufficiale del nucleo familiare al momento della richiesta delle agevolazioni. Sono considerate ammissibili le unità immobiliari classificate come “A” nelle categorie catastali, ad eccezione delle unità immobiliari classificate come “A1,” “A8,” “A9,” e “A10.”
Gli interventi devono rispettare ulteriori condizioni:
- Essere eseguiti su tetti, superfici ed edifici o loro pertinenze di cui il beneficiario possiede un valido diritto di proprietà.
- Conformarsi ai requisiti tecnici stabiliti nel regolamento del Fondo (di cui forniremo aggiornamenti).
- Comprendere impianti fotovoltaici con una potenza nominale compresa tra 2 kW e 6 kW, senza superare la potenza disponibile per il prelievo al momento della richiesta delle agevolazioni.
Le attività descritte devono essere svolte esclusivamente da imprese autorizzate all’installazione degli impianti specificati. Tali imprese devono:
- Rispettare i requisiti di formazione e aggiornamento obbligatori per l’installazione e la manutenzione di impianti che utilizzano fonti di energia rinnovabile.
- Essere registrate presso un apposito registro istituito nel regolamento del Fondo.
Come fare la domanda
Per presentare la domanda per il Reddito Energetico, le famiglie con un basso reddito ISEE dovranno rivolgersi al GSE (Gestore dei Servizi Energetici), tramite il soggetto beneficiario, eventualmente con l’assistenza del soggetto incaricato, utilizzando la piattaforma informatica appositamente creata per tale scopo (di cui forniremo aggiornamenti).
Successivamente, il regolamento del Fondo fornirà ulteriori dettagli riguardanti la procedura di presentazione delle richieste per ottenere le agevolazioni. Tale regolamento stabilirà anche le procedure per l’istruttoria delle richieste, i criteri per la revoca delle agevolazioni, nonché le attività di monitoraggio, verifica e controllo.
Cumulabilità del reddito energetico
Per quanto riguarda la cumulabilità del Reddito Energetico, le agevolazioni stabilite dal Decreto del 8 agosto 2023 non possono essere accumulate con altri incentivi pubblici, indipendentemente dalla loro denominazione, per quanto riguarda gli stessi costi ammissibili.
Regioni che hanno attivato la domanda
Alcune Regioni italiane hanno già avviato o pianificano di attivare il Reddito Energetico entro il 2024, un’iniziativa volta a incentivare l’adozione di energie rinnovabili su tutto il territorio nazionale. La Regione Lazio, ad esempio, ha avviato il Reddito Energetico nel 2023, destinando 2 milioni di euro, con ulteriori 5 milioni di euro previsti per il 2024, e ha fissato la soglia ISEE a 35.000 euro. Questo incentivo copre varie spese relative all’installazione degli impianti fotovoltaici, inclusi acquisto, installazione, connessione, manutenzione, funzionamento e assicurazione, oltre alle spese amministrative legate alla richiesta e all’autorizzazione.
Anche altre regioni, come il Friuli-Venezia Giulia, hanno avviato iniziative simili. Nel Friuli-Venezia Giulia, ad esempio, è stato avviato un bando nel febbraio 2023 per fornire incentivi all’acquisto e all’installazione di impianti fotovoltaici e di accumulo di energia elettrica.
In Sardegna, il Reddito Energetico è accessibile ai proprietari di villette o unità abitative indipendenti, nonché ai proprietari di appartamenti all’interno di condomini. La regione non ha ancora stabilito una soglia ISEE specifica, ma darà priorità a famiglie numerose, anziani, giovani coppie e famiglie con membri disabili o con invalidità.
Nella regione Puglia, il Reddito Energetico è stato avviato nel 2021, con un regolamento che prevede requisiti specifici per l’accesso ai fondi, tra cui un ISEE non superiore a 20.000 euro e la presenza di nuclei familiari numerosi con membri affetti da invalidità o handicap, anziani e giovani coppie. Gli utenti vengono inseriti in una graduatoria in base a punteggi specifici, dalla quale vengono erogati i benefici, con l’obiettivo di trasformare i cittadini in produttori di energia, riducendo le bollette e creando opportunità di lavoro.