Il Reddito di Libertà per le donne 2024 è un sostegno alle donne vittime di violenza. Questa misura, offre un contributo economico fino a 400 euro mensili, progettato per favorire l’autonomia e l’emancipazione delle beneficiarie. Riflettendo l’impegno della società verso la lotta contro la violenza sulle donne, il Reddito di Libertà si propone come uno strumento di aiuto concreto, mirando a garantire un futuro più sicuro e indipendente per le donne in condizioni di vulnerabilità. Vediamo di seguito maggiori informazioni riguardo al Reddito di Libertà.
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Istruzioni INPS per assunzioni beneficiarie del Reddito di Libertà
L’INPS ha rilasciato le istruzioni per i datori di lavoro interessati ad assumere donne disoccupate, vittime di violenza e beneficiarie dell’approvato Reddito di libertà. Questa misura di sostegno è stata sancita dall’articolo 105 bis del decreto legge n. 34 del 2020 (convertito in legge n. 77/2020) e regolamentata dal Dpcm del 17 dicembre 2020.
Di notevole importanza sono i vantaggi per i datori di lavoro che assumono una beneficiaria del Reddito di Libertà. La legge di Bilancio 2024 ha esentato il versamento dei contributi previdenziali, esclusi i premi e contributi all’INAIL, al 100% (ma fino a un massimale di 8.000 euro all’anno).
Il Reddito di Libertà, che è diventato permanente grazie a uno stanziamento di 10 milioni di euro l’anno per il triennio 2024-2026 e successivamente 6 milioni di euro a partire dal 2027, rappresenta un sostegno significativo per le donne vittime di violenza.
Tuttavia, non è ancora disponibile la circolare con le indicazioni su come richiedere il Reddito di Libertà nel 2024. Per i requisiti e le somme, si può fare riferimento alla circolare INPS n. 166 del 2021.
Nonostante non sia sufficiente a risolvere un problema che purtroppo persiste nel nostro paese, questa misura rappresenta comunque un valido sostegno per le donne che stanno affrontando un periodo di difficoltà a causa delle violenze subite.
A chi è riservato il Reddito di Libertà
Finanziato dal “Fondo per il Bonus di Libertà per le donne vittime di violenza”, questa misura è stata progettata per velocizzare la conquista di autonomia ed emancipazione delle donne in condizioni di vulnerabilità.
Le donne vittime di violenza, con o senza figli, che stanno ricevendo assistenza da centri anti-violenza riconosciuti dalle Regioni (e dai servizi sociali per i percorsi di uscita dalla violenza) sono le destinatarie di questa misura.
In termini di cittadinanza, vi hanno accesso donne italiane, comunitarie e straniere, purché in possesso di un regolare permesso di soggiorno.
Quale aiuto fornisce
Le beneficiarie del Reddito di Libertà riceveranno un contributo economico massimo di 400 euro, rilasciato in un’unica soluzione per un massimo di 12 mensilità.
Nello specifico, questo contributo, fino a un massimo di 4.800 euro, serve a coprire le spese necessarie per:
- garantire l’autonomia abitativa;
- riacquistare l’indipendenza personale;
- sostenere il percorso scolastico ed educativo dei figli minori.
È da rilevare che il Reddito di Libertà è compatibile con altre misure di sostegno al reddito, come il nuovo Assegno di inclusione o anche la Naspi o la Cassa Integrazione.
Esonero contributivo
Con la Legge di Bilancio 2024, è stata introdotta un’ulteriore protezione per le donne vittime di violenza che beneficiano del Reddito di Libertà.
Nel caso in cui siano disoccupate (a condizione che abbiano rilasciato la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro convalidata dal centro per l’impiego) i datori di lavoro possono assumerle godendo dell’esonero contributivo del 100% dei contributi previdenziali (esclusi i premi e i contributi INAIL), ma solo se si tratta di rapporti di lavoro:
- a tempo indeterminato, in questo caso l’esonero dura per 24 mesi;
- a tempo determinato, con un esonero di durata pari a quella del contratto di lavoro, ma comunque entro 12 mesi;
- per le trasformazioni a tempo indeterminato di un precedente contratto a tempo determinato, con una durata di 18 mesi a partire dalla data di assunzione.
Questo vantaggio si applica anche nel caso di un orario di lavoro part-time, così come per le assunzioni in cooperative o con contratto di somministrazione.
Tuttavia, un prerequisito essenziale per godere dell’esenzione contributiva è che, al momento dell’assunzione, la disoccupata deve essere beneficiaria del Reddito di Libertà.
Peraltro, per tutte le assunzioni effettuate nel 2024, beneficiano dell’incentivo anche i datori di lavoro che assumono una donna che ha terminato il periodo previsto per il Reddito di Libertà ottenuto nel 2023.
Per ulteriori dettagli, ecco la circolare n. 41 appena pubblicata dall’INPS con tutte le istruzioni operative per i datori di lavoro.
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