RIVOLUZIONE PENSIONI, le nuove tabelle sono state sfornate: ecco gli over 80 quanto prenderanno | Trattati come malati geriatrici

over 80 con in mano banconote euro: pensionato

Pensioni over 80 nel 2025/2026 - circuitolavoro.it

I più penalizzati nei nuovi calcoli delle pensioni sono coloro che hanno più di 80 anni: i calcoli pensionistici del 2025/2026 parlano chiaro.

Tutti parlano della Fornero, ma la vera rivoluzione – quella che ha cambiato le regole del gioco senza clamore né scioperi – è arrivata nel 1995 con la Legge Dini. Fu il colpo di spugna che trasformò le pensioni da diritto certo a incognita. Da allora, non contarono più solo gli anni di lavoro, ma quanto si è versato. E soprattutto quanto si è guadagnato.

In parole povere? Più hai preso, più prendi. Meno hai avuto, meno ti spetta. E se oggi si parla di over 80 trattati come malati geriatrici, la radice di tutto va cercata lì, in quella riforma che ha dato il via al sistema contributivo. Quello dove l’assegno non lo decide più la dignità del lavoro svolto, ma una formula.

E nel 2025, con le nuove tabelle pensionistiche appena sfornate, lo scenario diventa ancora più crudo. Soprattutto per chi ha superato gli 80 anni e si ritrova con assegni da fame, nonostante una vita intera passata a lavorare.

Cosa succede alle pensioni degli over 80

Chi oggi ha più di 80 anni ha lavorato tutta la vita sotto un sistema completamente diverso. Molti hanno versato contributi per decenni, spesso con stipendi bassi e discontinui, senza sapere che un giorno sarebbero finiti al centro di un’equazione che li avrebbe trattati come un peso da alleggerire, almeno per un Paese che pare fare i conti con la crisi.

Con l’arrivo del sistema contributivo (Dini) e la sua piena applicazione post-Fornero, la pensione si calcola così:

  • Si sommano tutti i contributi versati nella vita (più guadagni = più contributi).
  • Si rivaluta il totale con l’inflazione.
  • Si moltiplica per un coefficiente, che aumenta con l’età in cui si va in pensione.

Peccato che chi ha lasciato il lavoro prima dei 65-67 anni (come molti over 80) abbia subito coefficienti molto più bassi rispetto a oggi. Tradotto: prendono poco, e continueranno a prendere poco. Ma vediamo i numeri aggiornati.

pensionato che conta i soldi della pensione
Calcolo pensioni over 80 nel 2025-2026 – circuitolavoro.it

Le nuove tabelle 2025: ecco quanto spetta agli over 80

Le nuove tabelle contributive 2025-2026 sono state pubblicate, e non lasciano spazio a dubbi. A parità di contributi versati, chi va in pensione tardi prende di più. Ma chi è già in pensione da anni, soprattutto gli over 80, nessun adeguamento, nessun ricalcolo, nessun recupero.

Facciamo qualche esempio reale. Con 100.000€ di contributi versati, cifra che si raggiunge in 25 anni di lavoro con uno stipendio medio di 16.000€ lordi annui, nel 2025 si prende una pensione tra i 330 e i 430€ al mese, a seconda dell’età in cui si lascia il lavoro.
Se si sale a 200.000€, si arriva intorno agli 800-1.000€ mensili, ma solo se si va in pensione dopo i 67-70 anni.

E qui si apre il problema: chi è già in pensione, soprattutto gli over 75 o over 80, non beneficia di questi coefficienti più favorevoli.
Ha lasciato il lavoro prima che arrivassero le tabelle ‘generose’, con montanti contributivi accumulati in anni di stipendi bassi, spesso senza rivalutazioni.

Risultato? Una generazione intera bloccata sotto i 500€, senza diritto nemmeno alla pensione minima, che nel 2025 è di 618,86€ ma vincolata da requisiti reddituali ferrei.

I nuovi dati lo confermano: servono almeno 300.000€ di contributi versati per superare i 1.300€ al mese, e non meno di 500.000€ per toccare i 2.000€.

Tradotto? O hai avuto una carriera lunga e ben pagata, oppure ti accontenti. Anche se hai lavorato tutta la vita.