Molti si domandano come funzionino i concorsi pubblici e cosa sia necessario per affrontarli con successo. I concorsi pubblici rappresentano un’importante opportunità di lavoro, spesso associata all’idea di un impiego stabile e sicuro all’interno della Pubblica Amministrazione.
Non è raro che i candidati abbiano il desiderio di mettersi in gioco ma manchino di una visione chiara su cosa sia effettivamente un concorso pubblico e su come affrontarlo al meglio per aumentare le possibilità di successo.
Questa guida intende spiegare in modo chiaro e accessibile le fasi principali di un concorso pubblico, seguendo il percorso dal primo approccio fino all’assunzione finale, per aiutare chiunque a orientarsi in questo processo.
Indice dei contenuti
Cosa sono i concorsi pubblici e perché partecipare
I concorsi pubblici rappresentano una delle opportunità di lavoro più ambite in Italia, spesso considerate sinonimo di stabilità e sicurezza grazie alla possibilità di accedere a un impiego fisso nella Pubblica Amministrazione. Tuttavia, per affrontare con successo questa sfida, è fondamentale comprendere il funzionamento delle selezioni e prepararsi adeguatamente.
Partecipare a un concorso pubblico richiede innanzitutto la conoscenza delle procedure coinvolte. Il punto di partenza è il bando di concorso, un documento ufficiale che fornisce tutte le informazioni necessarie: requisiti richiesti, numero di posti disponibili, tipologia di qualifica, prove previste e modalità di selezione. Questo bando stabilisce anche i criteri per la formazione delle graduatorie, fondamentali per l’assunzione. Tutti i bandi sono pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale e rispettano principi di trasparenza ed equità, garantendo pari opportunità a tutti i partecipanti.
Un concorso pubblico è essenzialmente una competizione tra candidati per l’assegnazione di uno o più posti di lavoro offerti dalla Pubblica Amministrazione. Anche se i concorsi più noti sono quelli che prevedono migliaia di posizioni e ricevono grande attenzione mediatica, esistono numerose selezioni meno pubblicizzate che rappresentano comunque valide occasioni per chi cerca un impiego o vuole consolidare la propria posizione lavorativa.
Il percorso di selezione prevede generalmente prove che valutano la preparazione del candidato sia nelle materie specifiche indicate nel bando, sia su competenze logiche, una componente sempre più frequente nei test. Pur non conoscendo in anticipo i dettagli delle prove, partecipare a un concorso pubblico, anche senza una preparazione completa, può offrire esperienze significative. Oltre a rappresentare un’occasione per ampliare le proprie conoscenze, è un’opportunità per incontrare altre persone nella stessa situazione e, talvolta, per viaggiare e scoprire nuove realtà.
Tipologie di concorsi pubblici disponibili
I concorsi pubblici si distinguono in diverse tipologie, ognuna delle quali è pensata per specifiche categorie di candidati o per esigenze particolari delle Pubbliche Amministrazioni. Conoscere le differenze tra le varie procedure è essenziale per identificare quella più adatta al proprio profilo professionale e alle proprie aspirazioni.
Ecco un elenco delle principali tipologie di concorsi pubblici disponibili:
- Concorso per mobilità: questa procedura consente il trasferimento di dipendenti tra diverse amministrazioni pubbliche, favorendo una gestione più efficace delle risorse umane. È riservata a personale già assunto nel settore pubblico.
- Concorso pubblico generale: aperto a tutti coloro che soddisfano i requisiti stabiliti nel bando. Spesso, una quota dei posti può essere riservata a specifiche categorie, come i dipendenti già in servizio nell’amministrazione banditrice.
- Concorso riservato ai militari: dedicato esclusivamente a militari in servizio attivo o in congedo, sia volontari in ferma prefissata (VFI) sia volontari in ferma temporanea (VFT).
- Selezione tramite Centri per l’Impiego: riservata agli iscritti a questi centri e regolamentata dall’articolo 16 della Legge 56/87. È utilizzata per posizioni che richiedono unicamente il possesso della licenza media, offrendo opportunità anche a chi ha un livello base di istruzione.
- Concorso interno: rivolto esclusivamente al personale già in servizio all’interno dell’amministrazione banditrice. Questi concorsi permettono avanzamenti di carriera, consentendo il passaggio a qualifiche professionali superiori.
- Concorsi per categorie protette: riservati a persone con disabilità che rientrano tra i beneficiari della legge 68/99, dedicata all’inserimento lavorativo delle categorie protette.
Non esiste un modello unico di concorso valido per tutti i tipi di reclutamento. Ogni bando specifica le modalità adottate, che possono variare in base alla posizione offerta. Tra le procedure più comuni troviamo:
- Concorso per soli esami: i candidati devono affrontare una serie di prove scritte o orali, e i vincitori sono determinati esclusivamente in base al punteggio ottenuto.
- Concorso per soli titoli: in questo caso non sono previste prove d’esame. I candidati vengono valutati sulla base dei titoli presentati, come esperienze lavorative pregresse, pubblicazioni o specifici percorsi di studio.
- Concorso per titoli ed esami: questa è la formula più diffusa. Combina una valutazione iniziale dei titoli posseduti con prove scritte o orali, sommando i punteggi per ottenere la graduatoria finale.
- Corso-concorso: integra la selezione iniziale con una fase di formazione obbligatoria. Solo chi supera l’esame finale al termine del corso viene considerato idoneo per l’assunzione.
- Selezione con prova pratica: pensata per accertare specifiche competenze professionali, prevede una prova operativa che valuta l’abilità concreta dei candidati in relazione alla posizione richiesta.
Requisiti per partecipare ai concorsi pubblici
La partecipazione a un concorso pubblico dipende dai requisiti specificati nel bando. Tra questi, il titolo di studio è il principale discriminante:
- Diploma di maturità: consente l’accesso a concorsi per diplomati.
- Titolo di laurea: richiesto per concorsi destinati a figure altamente qualificate.
- Licenza media: necessaria per ruoli di base, spesso gestiti tramite i Centri per l’Impiego.
In alcuni casi, per posizioni specialistiche, possono essere richiesti:
- Iscrizioni a specifici albi professionali.
- Certificazioni o qualifiche tecniche.
- Conoscenza di lingue straniere.
- Competenze informatiche.
Oltre al titolo di studio, è obbligatorio possedere i cosiddetti requisiti generali di accesso al pubblico impiego, tra cui:
- Cittadinanza: italiana o di uno Stato membro dell’Unione Europea.
- Età: minima di 18 anni.
- Idoneità fisica: necessaria per svolgere le mansioni richieste.
- Godimento dei diritti civili e politici.
- Assenza di condanne penali: che impediscano l’assunzione.
- Non esclusione dall’elettorato attivo o destituzione da incarichi pubblici per insufficiente rendimento.
Ogni bando specifica con precisione i requisiti richiesti per il ruolo, adattandoli alle competenze e alle responsabilità del profilo ricercato.
Come trovare i bandi di concorso
Il bando di concorso è il documento ufficiale che regola i requisiti di accesso e le modalità di svolgimento di una selezione pubblica. Al suo interno ci sono informazioni essenziali, come:
- Profili richiesti e numero di posti disponibili.
- Requisiti di ammissione e titoli che offrono punteggi aggiuntivi.
- Posti riservati a categorie protette o personale interno (es. volontari del Servizio Civile Universale).
- Termini e modalità di presentazione delle domande.
- Modalità di selezione, criteri di valutazione e assunzione.
Spesso sono specificati anche:
- Date, sedi e dettagli sulle prove.
- Materie d’esame e requisiti minimi di superamento.
- Descrizione di eventuali prove pratiche.
I concorsi pubblici sono avviati solo dopo la pubblicazione ufficiale, attualmente gestita tramite:
- Portale Reclutamento inPA: da giugno 2023 è la piattaforma principale per i bandi pubblici.
- Gazzetta Ufficiale (4ª Serie Speciale – Concorsi ed Esami), per concorsi ancora in transizione.
- Siti web istituzionali di Comuni, Regioni o Ministeri, utili per verificare gli avvisi più specifici.
InPA è oggi il punto di riferimento primario per la consultazione dei bandi, semplificando l’accesso e la ricerca di opportunità.
Modalità di iscrizione e documentazione necessaria
La domanda di partecipazione rappresenta l’atto formale con cui si manifesta l’intenzione di concorrere a una selezione pubblica. Oggi, nella maggior parte dei casi, questa procedura si svolge esclusivamente online, eliminando quasi del tutto l’uso dei moduli cartacei.
Le amministrazioni mettono a disposizione piattaforme dedicate dove registrarsi con nome utente e password per compilare e inviare la candidatura. Durante la procedura, è necessario fornire:
- Dati anagrafici (nome, cognome, indirizzo, email, telefono, documento di riconoscimento).
- Titoli di accesso, come il titolo di studio richiesto (es. diploma o laurea, con specifica dell’istituto, anno e luogo di conseguimento).
- Titoli aggiuntivi, non indispensabili ma utili per ottenere punteggi supplementari.
Alcuni concorsi potrebbero richiedere ulteriori elementi, tra cui:
- SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) per l’autenticazione.
- Posta Elettronica Certificata (PEC) per comunicazioni ufficiali.
- Ricevuta di pagamento di una tassa di partecipazione, con importo variabile e saldabile tramite bollettino o bonifico.
In caso di concorsi che prevedano la selezione per più profili professionali, è spesso necessario presentare una domanda distinta per ciascun profilo. Tuttavia, alcune amministrazioni consentono di specificare più opzioni all’interno di un’unica candidatura, selezionando i profili di interesse tramite appositi codici o caselle.
Iter di selezione: come si svolgono le prove
Per vincere un concorso pubblico è fondamentale superare tutte le prove previste dal bando. La tipologia delle prove varia in base alla natura del concorso e al profilo ricercato, ma solitamente sono incluse le seguenti fasi:
- Prova preselettiva: Può essere prevista qualora il numero di candidati sia elevato. Serve a selezionare i partecipanti per le prove successive.
- Prova scritta: Generalmente una o più prove scritte per verificare la conoscenza delle materie indicate nel bando.
- Prova orale: Un colloquio per valutare le competenze teoriche, pratiche e la preparazione del candidato.
A seconda della tipologia di concorso, possono esserci prove aggiuntive, come:
- Prove fisiche: Comuni nei concorsi per le Forze Armate, di Polizia e nella Polizia Locale, queste prove verificano le condizioni fisiche dei candidati.
- Prova pratica: Consiste nella simulazione di attività o compiti propri del ruolo professionale per cui si concorre.
- Accertamenti psico-attitudinali e psicologici: Queste prove includono visite mediche e colloqui per accertare che il candidato possieda i requisiti psicologici e fisici richiesti per il profilo.
- Tirocinio con esame finale: Alcuni concorsi prevedono un periodo di tirocinio per valutare la predisposizione del candidato alle mansioni specifiche del ruolo, seguito da un esame finale.
Il diario delle prove scritte deve essere comunicato a tutti i candidati almeno quindici giorni prima della data di inizio, tramite PEC o altro comunicato ufficiale.
Suggerimenti pratici per affrontare un concorso pubblico
I concorsi pubblici possono sembrare una sfida ardua, sia per la loro complessità che per l’impegno richiesto nella preparazione. Tuttavia, una preparazione organizzata e mirata aumenta significativamente le possibilità di successo.
Per affrontare un concorso pubblico, è essenziale concentrarsi su testi specifici che coprono le materie più richieste, come diritto costituzionale, amministrativo e civile. È utile anche mantenere una preparazione costante in queste aree, indipendentemente dai bandi, e migliorare le proprie competenze in lingua inglese, che viene spesso testata.
In caso di prova preselettiva, esercitarsi regolarmente con quiz a risposta multipla è fondamentale. Utilizzare testi di preparazione e simulatori online, disponibili anche gratuitamente, può aiutare a familiarizzare con le tipologie di domande.
Se è prevista la pubblicazione della banca dati, è utile consultarla per comprendere le domande più frequenti e il livello di dettaglio richiesto. Non è necessario memorizzare ogni domanda, ma individuare gli argomenti chiave.
Per la prova scritta, è importante essere concisi e chiari, evitando risposte troppo lunghe. Gli esaminatori preferiscono risposte dirette ed essenziali, quindi è fondamentale concentrarsi sui concetti principali.
Arrivare alla prova orale è già un buon segno. Se la preparazione per le prove precedenti è stata adeguata, non sarà difficile affrontarla. Se la prova orale è preceduta da un corso di formazione, diventa ancora più gestibile.
Per una preparazione completa, diversi enti offrono corsi di preparazione online, come Corsi.online, che offrono programmi accreditati dal MIUR, ideali sia per principianti che per chi necessita di un ripasso. Altre piattaforme come UnidProfessional e Digital School propongono corsi mirati, con tutoraggio personalizzato e accesso a materiali sempre disponibili.
Dopo il concorso: graduatorie e risultati
Una volta che tutti i candidati hanno superato le prove previste dal concorso pubblico, viene stilata la graduatoria finale, che indica l’ordine dei candidati in base al punteggio ottenuto nelle varie fasi. I candidati che hanno totalizzato il punteggio più alto occupano le prime posizioni nella lista, mentre gli altri seguono in ordine decrescente.
L’Amministrazione che ha bandito il concorso procede successivamente con le assunzioni, attingendo ai posti messi a bando. I posti vengono assegnati ai candidati che risultano vincitori in base al punteggio e alla posizione in graduatoria. Inoltre, nel caso in cui il bando preveda riserve o titoli di preferenza, questi fattori influenzano la posizione finale dei candidati.
La graduatoria finale può avere una validità temporale, come specificato nel bando o nelle comunicazioni successive. In alcuni casi, può rimanere valida anche dopo la fine del concorso, permettendo all’Amministrazione di assumere ulteriori candidati vincitori nei mesi successivi. Questo permette un’ulteriore flessibilità nella gestione delle risorse umane all’interno della Pubblica Amministrazione.
Nel processo di selezione, oltre ai vincitori che ottengono i posti previsti, ci sono anche i candidati idonei non vincitori. Questi candidati non sono stati inizialmente assunti, ma, qualora dovessero rendersi disponibili altri posti, vengono contattati tramite scorrimento della graduatoria. Pertanto, se ci sono dei posti vacanti, i candidati idonei più in alto nella lista hanno la possibilità di essere convocati per l’assunzione.
Una novità introdotta dal Decreto PA 2023 riguarda il concetto di “tetto idonei”. Con questa regolamentazione, è stato stabilito che solo il 20% dei candidati che si trovano dopo l’ultimo posto messo a bando possono essere considerati idonei per eventuali future assunzioni. Questo limite è stato specificato, secondo le normative vigenti, nell’articolo 1-bis, comma 1, lettera a), punto 2 della Gazzetta Ufficiale n.143 del 21 Giugno 2023.
Questa novità porta una maggiore trasparenza e regolamentazione nella gestione delle graduatorie e nella selezione dei candidati, riducendo il rischio che troppo tempo passi prima che vengano effettuate le assunzioni.