Concorsi Pubblici Banca d'Italia

Quote Blu nei concorsi pubblici per dirigenti scolastici

Una misura che riguarda i concorsi pubblici settore scuola per dirigenti scolastici, introdotta dal d.P.R. n. 82 del 16 giugno 2023, introduce una specifica previsione per garantire l’ “equilibrio di genere” nelle Pubbliche Amministrazioni. Questa misura ha scatenato non poco dibattito: scopriamo di più in questo articolo.

L’Applicazione delle Quote Blu nel Concorso per Dirigenti Scolastici

Le Quote Blu sono una misura di politica pubblica volta a favorire l’equilibrio di genere in determinate professioni, in particolare quelle in cui il genere meno rappresentato è in forte minoranza. In Italia, le Quote Blu sono state introdotte nel concorso per dirigenti scolastici con il decreto legislativo 16 giugno 2023, n. 82.

In base a tale decreto, in caso di parità di titoli e di merito, in sede di scorrimento della graduatoria del concorso, si applica la preferenza in favore del genere meno rappresentato, ovvero degli uomini. La Quota Blu si applica nelle regioni in cui il differenziale fra i generi sia superiore al 30%.

Nel caso del concorso per dirigenti scolastici, il differenziale fra i generi è molto significativo: in Italia, le donne rappresentano il 90,7% dei docenti, mentre gli uomini rappresentano solo il 9,3%. Di conseguenza, la Quota Blu si applica in tutte le regioni italiane, ad eccezione della Sardegna, dove le donne rappresentano il 61,3% dei docenti, e della Valle d’Aosta e del Molise, dove non sono disponibili posti per questa tornata di assunzioni.

Reazioni alle Quote Blu nel Concorso Pubblico

L’applicazione delle Quote Blu nel concorso pubblico per dirigenti scolastici ha suscitato un ampio dibattito, sia a favore che contro.

I sostenitori delle Quote Blu sostengono che queste misure sono necessarie per compensare le discriminazioni di genere che hanno portato al forte sbilanciamento fra i generi nella professione di dirigente scolastico, portando in questo modo a far emergere i candidati uomini di talento che potrebbero essere altrimenti trascurati.

Al contrario, i critici delle Quote Blu sostengono che queste misure sono discriminatorie e penalizzano le donne, che sono le più numerose fra i candidati al concorso. Oltre ad essere ingiuste, perchè premiano gli uomini non in base al merito ma al genere, sono considerate anche inefficaci, in quanto non affrontano le cause profonde delle discriminazioni di genere nella scuola.

L’Opinione del sindacato dei presidi Anp e del Ministero dell’Istruzione

L’Associazione Nazionale Presidi (ANP) ha espresso un parere positivo sulle Quote Blu, ritenendole una misura necessaria per promuovere la parità di genere nella professione di dirigente scolastico. In una nota, l’ANP ha affermato infatti che le Quote Blu “contribuiranno a colmare il gap di genere nella dirigenza scolastica, che è un problema strutturale che si trascina da decenni. Stimoleranno gli uomini a considerare la carriera di dirigente scolastico, che è una professione importante e impegnativa. Inoltre, faranno emergere i candidati uomini di talento che potrebbero essere altrimenti trascurati”.

Il Ministero dell’Istruzione ha fatto notare che quanto previsto in merito ai concorsi pubblici settore scuola discende dall’applicazione di un decreto del giugno scorso che regola l’accesso agli impieghi in tutte le pubbliche amministrazioni. Ha inoltre emanato una nota, con cui chiarisce che “non è stata prevista nel bando alcuna riserva a favore dei candidati di genere maschile ma solo una preferenza che non sovverte l’ordine di graduatoria dei vincitori del concorso”.

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